Una scena di "A un metro da te" (Five Feet Apart), un film del 2019 diretto da Justin Baldoni

Fanta-lezione, ai tempi del distanziamento sociale

Antonio Gurrado

4020 d. C. (dopo Covid). Il successo di un’iniziativa misurato in base al tasso di assembramento

Dovete sapere, cari bambini – dirà fra circa duemila anni un maestro elementare – che molti, molti secoli fa, in un’epoca lontana che non potete neanche immaginare, il successo di un’iniziativa veniva misurato in base al tasso di assembramento. Esattamente come oggi, direte voi, ma attenti al trucco: anticamente, il tasso di assembramento veniva calcolato al contrario.

 

Ad esempio, se uno scrittore teneva una conferenza in una piazza gremita di lettori veniva ritenuto superiore a un altro scrittore che presentava il proprio libro in una libreria underground, davanti a tre persone e a venti sedie vuote. Non ridete: erano le loro usanze e bisogna rispettarle.

  

I cantanti più famosi richiamavano decine di migliaia di persone ad accalcarsi in spazi risicati, dove oggi ce ne starebbero tutt’al più sei o sette; di persone, non di migliaia. E, se qualcuno dava una festa e non si presentava nessuno, le barbariche usanze dell’epoca lo facevano reputare uno sfigato.

  

Questo, ovviamente, aveva riflessi notevoli sulla politica. All’epoca non era raro che delle leggi venissero cambiate a seguito del fatto che milioni di persone erano scese in piazza (cinquantamila, secondo la questura) e che governi cadessero a seguito di oceanici cortei di protesta. Non si era ancora colto né l’ovvietà che la gente è meglio perderla che trovarla, né tanto meno la lungimiranza di alcuni precoci teorici del distanziamento sociale, come il generale Bava Beccaris al quale è intitolata la nostra scuola.

 

Le cose iniziarono a cambiare già nei primissimi anni d. C. (dopo Covid), quando la riuscita di una manifestazione fu sulle prime valutata non in base al numero di partecipanti bensì in base alla distanza che intercorreva fra di loro. Del resto, basta un po’ di logica: se convoco una manifestazione e si presentano dieci persone per metro quadro, vuol dire che ho fallito perché non sono in grado di tenere a bada i miei sostenitori, figuriamoci se sono capace di governare.

 

Col tempo, la situazione si è normalizzata e oggi, perché una manifestazione possa fregiarsi di un certo successo, è necessario che si presenti il numero minimo di persone: una ventina secondo la questura, nessuno secondo gli organizzatori.

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