Stefano Buffagni (foto Fabio Cimaglia / LaPresse)

La proposta di Buffagni sulla parità di genere. Un enigma di impossibile soluzione

Antonio Gurrado

Il sottosegretario intende correggere un errore compiuto nella legge di Bilancio

Trovo molto interessante la proposta del sottosegretario Stefano Buffagni che intende correggere un errore compiuto nella legge di Bilancio, lì dove si sancisce che negli organismi bisogna garantire il 40 per cento al genere meno rappresentato. Come si fa a garantirlo, protesta Buffagni, negli organismi composti da tre persone? Interessante quesito logico-matematico, che presenta alcune soluzioni possibili.

   

La più immediata sarebbe, dato che per definizione in un organismo di tre persone una sola può appartenere al genere meno rappresentato, ridurre la soglia di garanzia dal 40 al 33,3 (periodico) per cento. Ciò tuttavia presenta l'inconveniente di correggere la legge in direzione opposta al suo spirito, in quanto diminuirebbe la rappresentanza del genere minoritario anziché incrementarla.

   

Una soluzione più in linea con le intenzioni di Buffagni potrebbe essere elevare tale soglia a un salomonico 50 per cento: idea che presenta il vantaggio di garantire una perfetta equità ma anche l'innegabile svantaggio di dover poi trovare un congruo numero di ermafroditi cui affidare un posto negli organismi composti da tre persone. Ciò comporterebbe inoltre un'inedita sperequazione nella distribuzione degli incarichi, dato il risicato novero di individui da cui si sarebbe costretti ad attingere per mantenere l'equilibrio.

    

A voler essere pragmatici, invece, si potrebbe stabilire che d'ora in poi, negli organismi di tre persone, al genere meno rappresentato vadano garantiti due posti e a quello più rappresentato solamente uno. Apparentemente geniale, tale soluzione potrebbe tuttavia prestare il fianco a ricorsi da parte di avvocati talmente cavillosi da argomentare che, in questo modo, a una solida rappresentanza del 66,6 (periodico) per cento farebbe da contraltare una rappresentanza opposta del 33,3 (periodico) per cento. Saremmo di nuovo sotto la soglia del 40 garantita dalla legge di Bilancio e torneremmo al punto di partenza.

   

Comunque la si giri, pertanto, è evidente che ci troviamo di fronte a un enigma di impossibile soluzione: ovvero come mai Stefano Buffagni sia diventato sottosegretario.