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La storica sentenza contro l'inquinamento atmosferico non è così storica

Antonio Gurrado

Nel loro giubilo collettivo, gli ambientalisti francesi e no non hanno considerato un particolare importante nella sentenza di un giudice di Montreuil

C’è un giudice a Montreuil che, la scorsa settimana, ha fatto storia con una sentenza sull’inquinamento atmosferico.

 

I fatti: una signora e sua figlia di Saint-Ouen, alle porte di Parigi, accusano gravi problemi respiratori quindi intentano causa al comune. Il giudice dà loro ragione anzi riconosce una generale “responsabilità dello Stato” nell’aver attuato un “piano carente per proteggere l’atmosfera”, inchiodandolo al dovere di “garantire ai francesi un’aria di migliore qualità”.

 

Tutto bellissimo, salvo un dettaglio. Nel giubilo collettivo degli ambientalisti francesi e no, sfugge che il medesimo giudice di Montreuil ha ciò nondimeno ritenuto inammissibile la richiesta di indennizzo avanzata dalla medesima signora, negando a lei e alla figlia ogni possibile risarcimento. Come a dire che hanno ogni ragione in linea teorica ma, in pratica, soldi nisba; figuriamoci dunque l’uso che i municipi e lo Stato faranno di questa storica sentenza, che per la prima volta riduce l’inquinamento atmosferico a principio astratto, fenomeno metafisico, pour parler.

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