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Salvini cita Piatek ma sembra Higuain

Antonio Gurrado

“Sono nato pronto” ha detto Salvini in attesa dell’autorizzazione a procedere, la affermazione con la quale il nuovo centravanti del Milan si era presentato ai tifosi

“Sono nato pronto” ha detto Salvini in attesa dell’autorizzazione a procedere e, a una prima superficiale lettura, la frase mi è suonata familiare. L’aveva pronunciata qualche antico eroe della Lega, un Bossi, un Serenissimo, un Alberto da Giussano? Pensa che ti ripensa, mi sono accorto che stavo cercando lontano ciò che avrei trovato vicino, vicinissimo: “Sono nato pronto” è la frase con cui l’altro giorno si è presentato ai milanisti Krzysztof Piątek, rendendo l’idea ieri sera con la doppietta al Napoli. Che quello di Salvini sia un velato avvertimento a Di Maio? Fatto sta che sempre l’altro giorno, opinionista calcistico un tanto al chilo, Salvini si era detto contento dell’arrivo di Piątek al Milan non solo perché non era extracomunitario (…) ma soprattutto perché il suo predecessore Higuaín – repentinamente sbarcato dalla Juve e subito fuggito al Chelsea – era un mercenario che non meritava più di mettere piede a Milano. “Che centrattacco!” avrebbe commentato il Quartetto Cetra. Se non che, applicando a Salvini il metodo Salvini, emerge che Salvini si crede Piątek ma è proprio un Higuaín. In fondo, dopo una breve stagione col presidentissimo Berlusconi, non ha fatto fagotto dei voti raggranellati nell’alleanza di centrodestra per correre repentino dal miglior offerente, precipitandosi sul Viminale a costo di far approvare il reddito di cittadinanza per divanisti e faniguttùn? Quindi non dovrebbe più mettere piede a Milano?

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