Foto di Virginia State Parks via Flickr

La superstizione del femminismo cosmico

Antonio Gurrado

A unire Torino e Dublino ci sono due associazione che hanno l'obiettivo di sottolineare il legame profondo che le donne hanno con la terra e propongono la soluzione femminile al cambiamento climatico

C’è una nuova superstizione che potremmo chiamare femminismo cosmico e che al momento è particolarmente diffusa in Piemonte e in Irlanda.

 

A Torino c’è l’Associazione culturale Laima, fondata dall’artista rituale Morena Luciani Russo in base ai propri studi, cito, sul sacro femminile, concetto che fa riferimento alla forza femminile che anima la natura e la vita. Laima organizza sedute di adorazione della Pacha Mama, ossia la madre terra degli Inca, facendo riunire ogni mese donne in cerchio, cito, per convogliare l’energia durante le notti di luna piena. L’obiettivo è rendere visibile il legame profondo che le donne hanno con la terra, il rapporto privilegiato con la natura che, cito ancora, le rende molto brave a catalizzare le energie cantando e ballando insieme attorno al fuoco, sviluppando talenti che da sole non riescono a conoscere perché la società impone di essere competitive.

 

A Dublino invece l’ex presidente dell’Eire Mary Robinson ha appena lanciato la propria, cito anche qui, soluzione femminile al cambiamento climatico, che si chiama Mothers of Invention. Il punto di partenza, cito ancora una volta, è che il cambiamento climatico è un problema causato dall’uomo ma va risolto dalle donne, anzi che il cambiamento climatico non è neutro ma è stato creato dal patriarcato capitalista quindi colpisce maggiormente le donne. Poiché si tratta di un movimento intrinsecamente democratico, la ricetta ecologica delle Mothers of Invention consiste nel non avere un programma ma attendere, cito sempre, qualcosa che avverrà in maniera non strutturata in quanto non vogliono essere prescrittive ma ascoltare cosa le donne hanno da proporre. Potrebbero accordarsi con l’Associazione Laima e fare un cerchio, magari funziona. Magari no.

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