Una speranza nella tragedia dei due anziani travolti da un treno

Antonio Gurrado

A Cesano Maderno marito e moglie investiti mentre attraversavano i binari. Lui aveva perso il cappello, lei si è sporta per 

Non per fare il Gramellini, ma nella scena dei due vecchietti di Cesano Maderno travolti dal treno mentre attraversavano il passaggio a livello chiuso c’è una tensione che trascende la tragedia. Hanno deciso di chinarsi sotto la barra abbassata, come se fosse una marachella, poi un colpo di vento ha portato via il cappello di lui e lei s’è sporta per acchiapparlo; lei è scivolata sui binari, lui – pare – è cascato per aiutarla e il treno incolpevole li ha colpiti entrambi, uccidendoli. C’è un breve radiodramma di Samuel Beckett, “All That Fall”, in cui due vecchietti alla stazione apprendono di un bambino caduto sotto un treno e scoppiano a ridere selvaggiamente, ricordando il versetto del Salmo 144: “Il Signore risolleva tutti quelli che cadono”. È uno dei testi più amari e cinici della letteratura mondiale. La storia di Cesano Maderno parrebbe confermare la vuota insensatezza del dolore, non fosse per il gesto cui si è appigliata la tragedia in agguato: leggendo la notizia, sotto lo sgomento affiora la speranza di essere anche noi così fortunati da avere, un giorno, qualcuno che cerchi di acchiappare per noi un cappello che vola via senza pensare al treno; e forse è questo che ci risolleva. Quanto al resto, è solo cronaca.

Di più su questi argomenti: