Milano. Foto LaPresse/Vince Paolo Gerace

L'illusione che la professione sia oggetto d'amore

Antonio Gurrado

Tim Cook applaudito a Firenze e il McDonald's preso d'assalto: il paradosso degli studenti di fronte alla complessità del mondo del lavoro 

Studiate ciò che volete ma nel frattempo imparate linguaggi di programmazione e poi mandatemi il curriculum, ha detto in buona sostanza Tim Cook a dei liceali a Firenze. Il curioso è che l’amministratore delegato di Apple, nonché erede del potere spirituale di Steve Jobs, ha incontrato questi studenti proprio mentre, in tutta Italia, altri studenti protestavano contro l’alternanza scuola/lavoro. E si è dunque ingenerato il paradosso che, da un lato, Tim Cook venisse applaudito perché decretava la sostanziale indifferenza fra gli indirizzi dell’istruzione, fagocitati tutti dalla supremazia della professione informatica; dall’altro, intanto, cortei e slogan si scagliavano contro una legge che tenta di far imparare agli adolescenti la complessità del mondo del lavoro già mentre studiano. E mentre degli studenti si lanciavano il raid contro McDonald’s per protestare contro una multinazionale che costringe gli adolescenti all’apprendistato di un lavoro odioso, degli altri studenti riservavano ovazioni al capo della Apple quando diceva che, da adolescente, il suo sogno era di amare il proprio lavoro; senza considerare che venire illusi che il lavoro sia oggetto d’amore, anziché mero strumento di sussistenza, è il giogo più incrollabile della schiavitù.

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