Un documento di Mohamed Lahouiaej Bouhlel rinvenuto sul luogo dell'attentato a Nizza

Quanto ci rincuora l'illusione che l'attentato di Nizza non abbia motivi religiosi

Antonio Gurrado
“La religione ci impedisce di rimuovere le cause fondamentali delle guerre”: noi allora, ipnotizzati da questa massima di Bertrand Russell, per sicurezza abbiamo deciso di rimuovere la religione.

“La religione ci impedisce di rimuovere le cause fondamentali delle guerre”: noi allora, ipnotizzati da questa massima di Bertrand Russell, per sicurezza abbiamo deciso di rimuovere la religione. Allo scopo di non sentirci in guerra ci rincuora pensare che Mohamed Lahouiaej Bouhlel non fosse un soldato dell’Islam bensì uno schizofrenico, un depresso, un divorziato, un mitomane, un bisessuale, un bevitore, un frustrato, un rete-dipendente, un dilettante, un improvvisato, un rancoroso, un manesco, un fanatico del selfie?

 

Va bene, pensiamolo; ma, una volta rimossa la religione come causa fondamentale delle guerre, cosa ci resta? I morti sull’asfalto, la paura di fare una passeggiata e il futuro radioso che Bertrand Russell prevedeva senza Dio: “Forse l'umanità è alla soglia di un periodo aureo; ma per poterla oltrepassare sarà prima necessario trucidare il drago di guardia alla porta: questo drago è la religione”. Formidabile previsione, lungimirante e azzeccatissima, formulata all’alba di un lungo periodo di pace – più precisamente, nel 1930.

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