Niente scene d’azione a Cannes, a eccezione dei samurai Con la sicurezza sfacciata dei talentuosi, Paolo Sorrentino apre il film su un’inquadratura da “Lolita” di Stanley Kubrick. Sean Penn si smalta le dita dei piedi di viola scuro, poi passerà alle mani, poi spiegherà alle ragazze in ascensore che non importa la marca del rossetto scarlatto, perché tenga a lungo bisogna prima incipriare le labbra. Lui celebra il rito da quando era una rockstar, ora ritirata in Irlanda dove tutte le mattine con il carrellino fa le compere al supermercato. Mariarosa Mancuso 23 MAG 2011
Niente scene d’azione a Cannes, a eccezione dei samurai Con la sicurezza sfacciata dei talentuosi, Paolo Sorrentino apre il film su un’inquadratura da “Lolita” di Stanley Kubrick. Sean Penn si smalta le dita dei piedi di viola scuro, poi passerà alle mani, poi spiegherà alle ragazze in ascensore che non importa la marca del rossetto scarlatto, perché tenga a lungo bisogna prima incipriare le labbra. Lui celebra il rito da quando era una rockstar, ora ritirata in Irlanda dove tutte le mattine con il carrellino fa le compere al supermercato. Mariarosa Mancuso 20 MAG 2011
La depressione di Von Trier, la fede di Sarko e un altro film senza trama L’inguardabile “Anticristo” cominciava al rallentatore sull’aria settecentesca “Lascia ch’io pianga”, dal “Rinaldo” di Georg Friedrich Händel. L’appena più guardabile “Melancholia” parte al rallentatore sull’ouverture wagneriana del “Tristano e Isotta”. Diagnosi nostra: Lars von Trier non è ancora guarito dalla depressione. Diagnosi sua: una passione finalmente rivelata per il romanticismo tedesco, unita alla convinzione che i melanconici alla fine del mondo soffriranno meno degli altri. Mariarosa Mancuso 18 MAG 2011
Arrivano a Cannes i miracoli di Mel Gibson e i lamenti di Kim Ki-Duk Una fiaba fatta e finita, solo il finlandese poteva riuscirci. Un eroe che di cognome fa Marx, un trovatello, gli aiutanti, le prove da superare. Ambientata a Le Havre, che sostituisce Lille nella geografia delle città dove piove sui disoccupati: il porto e i clandestini sono il valore aggiunto narrativo. Monsieur Marx fa il lustrascarpe, non il massimo in tempi di Nike. Mariarosa Mancuso 18 MAG 2011