Mariarosa Mancuso a Cannes 2011 Film sofisticati nella forma e spaventosi nella sostanza (e un po’ di nudo) Prendete la ragazzina con le trecce di “Orphan”. Aggiungete il ragazzino diabolico di “Joshua”. Ci sta bene anche la scolaretta con le trecce di “Il giglio nero”. Aggiungete i pannolini portati fino a un’età molto avanzata, l’abitudine a spiaccicare i panini con la marmellata sulla moquette, una passione per il tiro con l’arco (i genitori, in questo caso, avrebbero dovuto pensare a sport meno violenti). Leggi il festival di Cannes raccontato da Mariarosa Mancuso Mariarosa Mancuso 12 MAG 2011
Scetticismo a Cannes Su una cosa Woody Allen non ha mai avuto illusioni. Il valore dell’Arte non si misura dai tormenti dell’Artista. Serve più il lavoro artigianale, se non impiegatizio, e contano circostanze ingovernabili come il talento, la fortuna, la cocciutaggine, la dispettosità. Lui dal 1971 gira puntualmente un film all’anno, che abbia o no idee: si mette a tavolino, scrive pagina 1 scena prima, alla fine qualcosa viene fuori. Leggi tutte le recensioni su Cinema Mancuso Mariarosa Mancuso 12 MAG 2011
Orrore riproduttivo e pessima scrittura, arriva il “fertility thriller” Il dottor Victor Frankenstein era un dilettante. Rubava cadaveri dai cimiteri e sognava di riportarli a nuova vita. Accadeva nelle fantasie di Mary Shelley, figlia della suffragetta Mary Wollostonecraft e moglie del poeta Percy Bysshe Shelley. Il dottor Avner Hershlag è un professionista. Lavora al Center for Human Reproduction di North Shore, Long Island, specializzato in ovociti a prestito e fecondazioni in provetta. Mariarosa Mancuso 06 MAG 2011