Il giornalista Paolo Ostellino (foto LaPresse)

Solidarietà a Ostellino

Redazione
La libertà di espressione vale solo se non si criticano i giudici. Il giornalista, per una serie di articoli pubblicati nel 2013 sul caso Ruby, è stato condannato a un risarcimento di 140 mila euro per aver sostenuto che la sentenza sul Cavaliere era dettata da animosità politica contro di lui.

La storia forse la conoscete ma vale la pena riprenderla per capire cosa c’è in ballo. Lo chiamano il caso Ostellino ma è un caso che va al di là della singola vicenda giudiziaria che riguarda l’ex editorialista del Corriere e che entra nella carne viva di un dramma italiano: è ancora possibile, in un paese dove la magistratura è politicizzata per definizione, considerare un reato di lesa maestà la critica a un magistrato? Ostellino, per una serie di articoli pubblicati nel 2013 sul caso Ruby, è stato condannato a un risarcimento di 140 mila euro per aver sostenuto che la sentenza sul Cavaliere era dettata da animosità politica contro di lui. Il tribunale di Brescia ha detto che no: non si può accusare un magistrato di essere “politicizzato”, hanno stabilito ovviamente dei magistrati, a meno che non ci siano prove schiaccianti che lo dimostrino (e quali, di grazia?).

 

Qualche giorno fa è stato pubblicato un appello di solidarietà nei riguardi di Ostellino in cui si afferma, giustamente, che “la diffamazione andrebbe perseguita solo in presenza di dolo specifico e dovrebbe spettare a chi si considera diffamato dimostrarne l’esistenza”. Ma il problema è più sottile e riguarda la famosa libertà di espressione garantita dall'art. 21 della Costituzione più bella del mondo: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. La libertà di espressione, evidentemente, può essere applicata in tutti i casi tranne se i soggetti in causa sono dei magistati. Secondo uno studio sulle cause per diffamazione curato da Morris Ghezzi, dell’Università Statale di Milano, quando è un magistrato a intentare una causa la domanda di risarcimento viene accolta nel 69 per cento dei casi contro il 47 per cento dei comuni cittadini; se è un giornalista ad essere accusato di aver diffamato un magistrato, il giornalista viene condannato nell’83 per cento dei casi. La legge non è uguale per tutti. Solidarietà a Ostellino.

Di più su questi argomenti: