Profughi siriani all'esterno della stazione di Budapest (foto LaPresse)

Migranti, l'Europa tra emergenza continua e un nuovo piano

Redazione
L'assalto ai treni a Budapest dei profughi siriani, le carrette del mare soccorse al largo della Libia, gli sbarchi in Grecia e in Sicilia. E la foto del bimbo sulla spiaggia di Bodrum. Ora Italia, Germania e Francia chiedono all'Europa di intervenire

Ancora sbarchi, ancora carrette del mare salvate dalle imbarcazioni della marina militare e dalle altre che pattugliano il Mediterraneo, ancora tragedie. Sulle coste siciliane, su quelle greche e turche continua l'emergenza migranti e ora Italia, Germania e Francia chiedono aiuto all'Europa, "una forte risposta" per tentare di arginare il problema tutti assieme. A volerlo sono i ministri degli esteri dei tre paesi, Paolo Gentiloni, Frank-Walter Steinmeier e Laurent Fabius, che hanno inviato un documento comune all’Alto Rappresentante Federica Mogherini con la richiesta che dell’argomento si discuta il 4-5 settembre a Lussemburgo e non solo nel vertice del 14 settembre, perché "nessun flusso di rifugiati giustifica le catastrofiche condizioni umanitarie che abbiamo visto nelle ultime settimane".

 

 

Negli ultimi due giorni oltre duecento persone infatti sarebbero morte al largo delle coste libiche, almeno una quindicina al largo di quelle turche mentre tentavano di raggiungere l'isola greca di Kos dalla penisola di Bodrum. E lì, sulla spiaggia sono stati spinti i corpi senza vita di alcuni migranti, tra loro un bambino di circa due anni, recuperato sul bagnasciuga dalla polizia turca. Un'immagine che ha provocato indignazione e rabbia nel web, che ha colpito l'opinione pubblica più delle file di profughi siriani all'esterno della stazione di Budapest in attesa di un treno che li porti in Germania dove è stato promesso loro asilo.

 

"Considerati i limiti dell’attuale sistema di asilo europeo nella situazione di afflusso eccezionale che affrontiamo – si legge nel documento italo-franco-tedesco – dovremmo cominciare una discussione su una risposta pertinente in vista del raggiungimento di una equa distribuzione dei rifugiati in Europa. Un sistema di asilo più efficiente per le persone che necessitano di protezione internazionale va di pari passo con una più efficiente politica di rimpatri dei migranti irregolari a livello Ue, con l’obiettivo di assegnare rapidamente lo status di rifugiati a quelli che ne hanno diritto davvero".

 

[**Video_box_2**]Non è un caso che l'allarme sia lanciato dai tre paesi dove la situazione migranti è più difficoltosa. Alle complicate condizioni sia sanitarie che di ordine pubblico a Ventimiglia e Calais, si è aggiunta negli ultimi giorni quella in Baviera. "La Baviera – si legge in una nota del governatore Arno Kompatscher – registra un’ondata record di arrivi di profughi nelle ultime ore, che sta creando una situazione ingestibile: si lavora per cercare nuove strutture e far fronte nell’immediato alla crescita esponenziale del numero di migranti. Davanti a questa emergenza la ministra bavarese Emilia Müller ha contattato l’assessore altoatesina Martha Stocker, per chiedere un sostegno logistico temporaneo nell’accoglienza di profughi". La Provincia di Bolzano ha dato il via libera all'accoglienza temporanea, ma ha anch'essa sottolineato la necessità di creare un fronte comune europeo per non rendere la situazione ingestibile e non arrivare a emergenze umanitarie con l'arrivo dei primi freddi.

 

Intanto il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker starebbe per portare da 32 mila a 120 mila il numero totale di richiedenti asilo da ridistribuire nei paesi europei.

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