Sodoma e misericordia

Matteo Matzuzzi

Se solo sapesse Stalin quali sono le legioni del Papa, si rivolterebbe nel loculo dove è stato sotterrato causa imbalsamazione mal riuscita. Francesco chiama alla lotta contro il Demonio tentatore e ammaliatore ed ecco che le missionarie francesi della Divina misericordia indossano l’armatura.

Se solo sapesse Stalin quali sono le legioni del Papa, si rivolterebbe nel loculo dove è stato sotterrato causa imbalsamazione mal riuscita. Francesco chiama alla lotta contro il Demonio tentatore e ammaliatore ed ecco che le missionarie francesi della Divina misericordia indossano l’armatura. Obiettivo, purificare la città di Tolone dagli spiriti immondi che l’hanno contaminata. Facile a dirsi, ma (per loro) altrettanto facile a farsi. Basta partecipare a un’asta pubblica e in pochi minuti portarsi a casa la proprietà del “Texas Bar”, una sorta di dépendance della chiesa di San Francesco di Paola nota ai più per essere il punto di ritrovo della comunità omosessuale cittadina. I racconti dei presenti nella sala dove è avvenuta l’asta giudiziaria la buttano addirittura sul soprannaturale, narrando di compratori disposti a sborsare migliaia di euro che si sono fermati, quasi ipnotizzati da una forza misteriosa, non appena hanno visto le suore partire all’unisono con novene e altre preghiere appena sussurrate. Un prete, per aiutarle nella missione fino a qualche giorno fa considerata impossibile, ha donato 15 mila euro sull’unghia.

 

Loro, le religiose, sono felici e determinate ad andare fino in fondo: “Ora il bar di Sodoma diventerà il pub della misericordia”, il luogo da cui partirà l’evangelizzazione dell’area circostante, dicono. Contribuendo, magari, a ripopolare le deserte chiese di Francia. Certo, il lavoro da fare è ancora tanto, osservano le suore sul proprio sito web: “Bisogna riqualificare il locale, che un tempo era la sacrestia della chiesa di San Francesco” e per fare questo servono ancora tanti soldi. Benvenute, quindi, sono le donazioni di cittadini semplici e prelati. La prendono con filosofia, invece, i vecchi frequentatori del bar messo in liquidazione: “Sarebbe stato meglio se l’avesse preso qualcun altro, ma è da anni che le suore lo volevano”, ha detto il presidente dell’associazione Gay Power di Tolone, il quarantunenne Titi. Altri, meno diplomaticamente, mettono sul chi va là le solerti missionarie della Divina misericordia: “Sarà necessario un intero gruppo di esorcisti per liberarsi di tutto ciò che è accaduto lì dentro”, fanno sapere in modo sibillino.

 

[**Video_box_2**]A temere, ora, che la campagna per l’evangelizzazione non si fermi al Texas Bar, è il proprietario di quello che era il principale concorrente il Mi-Divin: “E’ tutto molto triste, ogni volta che ci vedono passare, vogliono guarirci!”, dove i presunti guaritori non sarebbero altro che “i fondamentalisti cattolici con la lunga veste nera e il colletto bianco”. Il responsabile del club Rainbow della città aveva provato a comprare l’immobile, ma s’è arreso dopo aver constatato con quanta tenacia agissero le religiose. “Ho preferito tornarmene a casa”, ha detto sconsolato ai media francesi. Loro, le missionarie sono decise a portare avanti l’opera appena iniziata. Dopotutto, misericordia ed evangelizzazione sono due pilastri dell’agenda pastorale del Papa preso alla fine del mondo, ed è ora – fanno sapere al mondo – di passare dalle parole ai fatti.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.