Chuck Hagel (foto LaPresse)

Il memo ignorato di Mr Hagel

Redazione

Il capo del Pentagono silurato per aver detto che Obama sbaglia in Siria.

Il memo consta di due pagine, Chuck Hagel non è uomo di troppe parole, e per dire che l’approccio nei confronti della Siria di Barack Obama (chiamarla strategia sarebbe troppo nobilitante) è inefficace non ci vogliono poi tanti approfondimenti. Il memo pare essere la causa finale di rottura tra il capo del Pentagono che si è dimesso ieri (“forced”, dicono alcune fonti) e il presidente, dopo un paio d’anni di collaborazione abbastanza fredda: secondo quanto è trapelato, Hagel ha scritto alla consigliera per la Sicurezza nazionale Susan Rice (alleata di ferro di Obama) che gli Stati Uniti rischiano di vedere evaporare i pochi risultati ottenuti contro lo Stato islamico in Iraq e Siria se non si decide una strategia chiara nei confronti di Bashar el Assad. E’ una richiesta che fanno in molti, questa: il rais siriano rischia di uscire molto rafforzato dalla campagna contro al Baghdadi, e mentre la coalizione internazionale bombarda le postazioni dello Stato islamico (nemico del regime di Damasco oltre che dell’occidente), Assad continua a bombardare i siriani (i morti sono più di 200 mila). La riluttanza nell’armare i ribelli siriani e quella che a Washington definiscono “l’alleanza de facto” con Assad e con l’Iran contro al Baghdadi sono il centro della critica di Hagel, che ha avuto anche l’improntitudine di definire il Califfato una delle minacce più gravi mai affrontate dall’occidente, quando ancora Obama si perdeva in metafore sportive deprimenti sminuendo la gravità della crisi e il terrorismo jihadista. Quanto basta per essere tolto dalla scena, risucchiato dall’incapacità obamiana di dotarsi di una qualche dottrina con cui guardare il mondo.

Di più su questi argomenti: