Marianna Madia (foto LaPresse)

L'Ordine del gelato

Redazione

Il tabloid è volgare, si sa. Ma il nostro Censore collettivo è da buttare. Un titolo brutto, volgare, ridicolizzante per Marianna Madia, ma che è la regola del nazionalpopolare su cui si fondano i tabloid, che hanno l’insignificante particolare di essere i giornali più letti nei paesi anglosassoni

Premessa: secondo noi quel titolo è orrendo. Brutto, volgare, ridicolizzante. Ma, ça va sans dire, se fossimo un giornale tabloid l’avremmo fatto anche noi (e chi dice “io no” è un vero giornalista: cioè un contaballe). E’ la regola del nazionalpopolare su cui si fondano i tabloid, che hanno l’insignificante particolare di essere i giornali più letti nei paesi anglosassoni (ah, non solo lì). Foto, meglio se rubata, didascalia con doppi sensi e picconate alla decenza (se avete un’amnesia, chiedete a Camilla Parker Bowles).

 

 

Lì però, in Inghilterra, nessuno viene perseguito disciplinarmente da un tartufesco Ordine dei giornalisti che si mette in cattedra per spiegare a un direttore, fosse pure Alfonso Signorini, cos’è decente pubblicare e cosa non lo è. Quel titolo è orrendo ma non in tanti possiamo permetterci di dirlo, essendo stati in pochi a difendere un’ex ministra dalle parole di un’attrice comica quando gridò “stringi i denti Mara” (condannata per un reato, diffamazione). Non serve nemmeno ricordare che l’Ordine perse d’un tratto il suo istinto censorio a proposito di un altro gelato spesso evocato, il calippo di Francesca Pascale. La polizia del pudore a giorni alterni oggi spiega che la Pascale, consapevole di essere ripresa in un video, tradiva velleità di protagonismo.

 

[**Video_box_2**]Invece Marianna Madia, chiusa nella sua macchina, non voleva mica farsi vedere col gelato alle labbra (e dalle torto: il cono, simbolo d’eccellenza italica, nato per passeggiare, è diventato così politicamente scorretto che ormai per le signore è bandito, il calippo è vietato ai minori, e “lecca ché ti si scioglie!” è una frase che nessuna mamma avrebbe più il coraggio di pronunciare in pubblico nemmeno davanti al pupo col gelato colato fino al gomito). Comunque siamo salvi. Perché per difendere Madia nel suo momento intimo e dalla “palese violazione delle norme deontologiche sulla privacy e per fatti non conformi al decoro e alla dignitàw professionale” (Odg dixit) è stata annunciata dal Giornalista Collettivo una “rivolta del web”: signori – anzi, per lo più signore – che manifestano solidarietà femminile a Madia tramite hashtag (#cisofareanchio) con l’opportunità di esibirsi in un selfie rituittato da Rep. Tutti col gelato del peccato. Per qualche follower in più. Per un Ordine dei giornalisti in meno.