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Mondiali: prove tecniche di (tras)formazione per Prandelli

Redazione

Meglio l'Italia con le ali. O almeno così sembra alla luce della prestazione della nazionale nell'ultima amichevole pre Mondiali giocata ieri sera a Volta Redonda contro il Fluiminense.

[**Video_box_2**]Meglio l'Italia con le ali. O almeno così sembra alla luce della prestazione della nazionale nell'ultima amichevole pre Mondiali giocata ieri sera a Volta Redonda contro il Fluiminense. Partita non bella, spettacolare, vinta. Certo è che l'Italia è riuscita a segnare, finalmente, certo è che il centrocampo ha supportato bene la fase offensiva, certo è che l'utilizzo di due attaccanti esterni, Cerci e Insigne, ha creato più imprevedibilità alla manovra, ma quello che è necessario sottolineare è l'impiego di una formazione totalmente sperimentale, senza i cosiddetti big, spettatori in panchina per oltre un ora. Trarre quindi conclusioni sul reale stato di forma degli azzurri sembra affrettato. Il Fluiminense infatti non è certamente un'avversario di prim'ordine, nonostante il secondo posto in classifica nel campionato brasiliano, e i molti esperimenti di Prandelli hanno avuto dei benefici, evidenti, in attacco, ma hanno creato grossi problemi in fase difensiva, dove la mancanza di amalgama in mezzo al campo ha creato grosse falle nella retroguardia. Quindi bene la vittoria, che fa sempre morale, ma avanzare ipotesi su quale sarà il nostro cammino mondiale è impossibile, forse dannoso.

Meglio osservare in casa altrui.

Il nostro prossimo avversario, l'Inghilterra (che affronteremo sabato 14 alle 24) si sta preparando alla partita andando a lezione di ottimismo. E di diplomazia. Su una lavagna nella sede del ritiro sono state scritte dal responsabile della comunicazione della nazionale inglese, d’accordo con lo psicologo del team, Steve Peters e il ct Hodgsond’accordo con lo psicologo del team, Steve Peters e il ct Hodgson, un memorandum per i giocatori in 9 punti. Da rispettare assolutamente. Tra queste spiccano la numero 7, "We are ready for Italy!! Don't talk Italy" e la 9, "Don't answer questions on Falklands". Insomma, futuro e passato evitiamoli e concentriamoci sul presente, anche se viene subito dopo un pareggio con più ombre che luci contro il pur modestissimo Honduras.

Nemmeno l'Uruguay sta benissimo. Nonostante le amichevoli abbiano confermato la bontà dell'organico di Tabarez, l'enigma sulla condizione di Suarez, i dolori al piede destro di Cavani, qualche svarione di troppo in difesa, non rilassano l'ambiente, che continua a manifestare qualche scricchiolio. O almeno così si possono leggere le continue prese di distanza da parte dei giocatori, il portiere Muslera per ultimo, dal ruolo di favorita. Il leitmotiv è questo: "ce la possiamo giocare ma sarà difficile". Lo hanno detto tutti e se continuano così inizieranno a crederci davvero.

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Meglio di tutti forse sta il Costa Rica. Sconfitta con il Giappone a parte, nel ritiro dei centroamericani vige la tranquillità e l'allegria. Ballano i rossoblù sia in allenamento che alla sera, suonano e ridono molto, sarà che il ruolo di vittima sacrificale è quello più leggero da sopportare, sarà che con Uruguay, Inghilterra e Italia sono accettabili tre sconfitte, pur che siano dignitose, sarà che in ritiro la Selecciòn si è portata anche strumenti musicali e qualche intrattenitore, ma regna l'armonia. Chissà se basterà.