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L'Ue all'Italia: "Servono altri sforzi per il 2014"

Redazione

L'Italia deve compiere "sforzi aggiuntivi, anche nel 2014" per rispettare i vincoli del "Patto di stabilità e Crescita" e il rapporto deficit/pil. Lo ha chiarito la bozza del documento stilato dalla Commissione europea con le raccomandazioni dirette ai paesi membri e sul quale si esprimerà l'Ecofin. La manovra correttiva richiesta da Bruxelles potrebbe ammontare allo 0,6 per cento del pil italiano, vale a dire circa 9 miliardi di euro.

    L'Italia deve compiere "sforzi aggiuntivi, anche nel 2014" per rispettare i vincoli del "Patto di stabilità e Crescita" e il rapporto deficit/pil. Lo ha chiarito la bozza del documento stilato dalla Commissione europea con le raccomandazioni dirette ai paesi membri e sul quale si esprimerà l'Ecofin. La manovra correttiva richiesta da Bruxelles potrebbe ammontare allo 0,6 per cento del pil italiano, vale a dire circa 9 miliardi di euro. Tuttavia, l'Italia riesce a scongiurare il "no" di Bruxelles alla sua richiesta di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici, in vista di una riduzione del debito pubblico. Dalla bozza delle raccomandazioni per paese, che sono state approvate oggi dal Collegio dei commissari, è stata tolta, durante una trattativa notturna, la frase in cui si chiudeva alla richiesta italiana di una deviazione del percorso concordato per l'aggiustamento dei conti pubblici.

    In sostanza, chiedendo sforzi aggiuntivi all'Italia per ridurre il deficit/pil strutturale, segnalando il rischio che gli obiettivi non vengano raggiunti senza nuovi interventi, la Commissione ha concesso altro tempo al nostro paese per dimostrare che le politiche già decise e annunciate, specie quella della 'spending review', diano i risultati attesi. In tal modo inoltre il governo Renzi potrebbe decidere per l'adozione di "misure aggiuntive" per rispettare gli impegni europei, nel caso le misure attuate finora non dovessero essere sufficienti per mettere in ordine i conti pubblici. La partita, quindi, è rinviata all'autunno 2014.

    Nel documento, la Commissione ricorda come "la situazione del mercato del lavoro in Italia è ulteriormente peggiorata nel 2013, con un tasso di disoccupazione salito al 12,2 per cento e la disoccupazione giovanile che è arrivata al 40 per cento". Per questo, spiega la Commissione, "garantire una corretta attuazione e un attento monitoraggio degli effetti delle riforme adottate in relazione al mercato del lavoro e al quadro di fissazione dei salari è fondamentale per ottenere i benefici previsti in termini di maggiore flessibilità in uscita, di una flessibilità in entrata meglio regolamentata, di un sistema più integrato di sussidi di disoccupazione e di un miglior allineamento dei salari alla produttività".

    Sul fronte dell'incontro fra domanda e offerta, la Commissione spiega che "dopo i ritardi registrati, è necessario progredire rapidamente con i piani di miglioramento dell'efficacia dei servizi di collocamento rafforzando i servizi pubblici per l'impiego". L'Italia deve "trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all'ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio".

    "Le nostre priorità sono crescita e la creazione di posti di lavoro", ha aggiunto il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso. "E' questo", ha aggiunto, "che i cittadini si aspettano da noi, è questa la sfida che ci attende l'anno prossimo". Ha poi specificato che non bisogna tuttavia vanificare gli sforzi sul consolidamento fiscale perché "occorrerà un ulteriore sforzo per far uscire definitivamente l'Europa dalla crisi".

    [**Video_box_2**]Il commissario agli Affari economici, Olli Rehn ha aggiunto che Roma deve "aumentare l'intensità delle riforme per sostenere la crescita e l'occupazione"; Rehn ha ammesso che l'Italia è già "impegnata in un programma di riforme considerevole", ma ha anche sottolineato l'alto livello del debito pubblico del paese. "E' importante sottolineare che rinviare il raggiungimento degli obiettivi di medio termine non pone l'Italia in una buona posizione nei confronti delle regole che ha sottoscritto".

    "La Commissione Ue apprezza riforme italiane. Debito alto, lo sapevamo: acceleriamo riforme e privatizzazioni per ridurlo in modo sostenibile", è stato il commento del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Intanto il ministero dell'Economia ha rilasciato una nota in cui afferma che l'Italia riuscirà ad evitare una manovra correttiva auspicata dall'Ue, rispettando ugualmente il "Patto di Stabilità". "Dal punto di vista fiscale la Commissione conferma che l'Italia rimane fra i paesi virtuosi con un deficit/pil al di sotto del 3%. Allo stesso tempo invita il paese a monitorare il disavanzo strutturale e il rispetto della regola del debito in quanto, secondo le stime della Commissione, potrebbe essere necessario un aggiustamento aggiuntivo. Queste stime però, si legge in un comunicato del Tesoro che commenta le raccomandazioni espresse oggi da Bruxelles - non tengono conto di alcune voci relative alle minori spese pianificate ma non ancora specificate nel dettaglio e a maggiori introiti, come quelli attesi dalle privatizzazioni. "Il governo è fortemente impegnato a perseguire un consolidamento fiscale orientato alla crescita e a rafforzare ulteriormente la sostenibilità del debito. E' fiducioso", dice ancora il ministero dell'Economia, "che gli interventi pianificati consentiranno di raggiungere gli obiettivi indicati nel Programma di Stabilità e conferma il proprio impegno a introdurre e implementare le riforme strutturali che il paese attende da lungo tempo".

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