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I marò: "Italia e India devono dialogare"
Rabbia ed emozione nelle parole di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in occasione della videoconferenza da Delhi tenuta stamattina con le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. Nonostante la delusione per essere ancora detenuti in India, i fucilieri del San Marco hanno rivolto un appello al dialogo affinché la querelle tra i due paesi arrivi a una soluzione. "Vorremmo prima di tutto riconosciuta la nostra innocenza, e vorremo che i nostri paesi, India e Italia, dialogassero, perché il muro contro muro porta solo distruzioni".
Rabbia ed emozione nelle parole di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre in occasione della videoconferenza da Delhi tenuta stamattina con le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato. Nonostante la delusione per essere ancora detenuti in India, i fucilieri del San Marco hanno rivolto un appello al dialogo affinché la querelle tra i due paesi arrivi a una soluzione. "Vorremmo prima di tutto riconosciuta la nostra innocenza, e vorremo che i nostri paesi, India e Italia, dialogassero, perché il muro contro muro porta solo distruzioni". Così il fuciliere di Marina, Salvatore Girone, che ha sottolineato: "Abbiamo obbedito a degli ordini e oggi siamo ancora qui presenti. Abbiamo mantenuto una parola, quella che ci era stata chiesta di mantenere e che ancora con dignità e onore per la nostra nazione e per tutti i soldati italiani continuiamo a mantenere". Il fuciliere della Marina chiede che "ogni
militare impegnato in questo momento, americano o inglese, italiano o indiano, deve sentirsi tutelato nei propri diritti".
Girone, con riferimento alla tradizionale parata militare appena conclusa ai Fori Imperiali per la festa della Repubblica, ha affermato: "E' una grande emozione per noi guardare e sentire marciare i nostri militari; e non è certamente bello non essere lì fra di loro. Sono passati più di due anni", ricorda, "e anche questa volta siamo costretti a essere lontani da tutti voi ed essere presenti in Italia sono attraverso una webcam. Sono due anni che con dignità e serietà continuiamo ad affrontare questa situazione , ad andare avanti", ha ricordato commosso il fuciliere.
[**Video_box_2**]Girone ha poi ringraziato le autorità politiche "per il grande supporto che ci date, per la tenacia che dimostrate a non abbandonare due soldati: non Salvatore e Massimiliano", ha tenuto a specificare, "ma due soldati che possono essere chiunque al mondo. Grazie per averci ascoltato e buona Festa della Repubblica", ha concluso il marò.
Anche Massimiliano Latorre è intervenuto nella seconda parte della videoconferenza. Ha ringraziato, spiegando che gli apprezzamenti raccolti anche oggi per la dignità mostrata da due anni a questa parte, "non sono cose fluttuanti ma benzina che contribuisce a fare sì che questo quotidiano possa essere superato". Latorre, con un tono di voce meno stentoreo di quello di Salvatore Girone, ha usato parole non sono meno sferzanti del collega, come quando ha ripreso la parola a conclusione del collegamento video con Dehli. Il fuciliere di Marina ha premesso che "da militare con 30 anni di esperienza, so quale sia la mia sfera competenza e il recinto dal quale non voglio e non posso uscirne". Il capo di prima classe della San Marco ha però ricordato che "le stellette sono ben salde sulle nostre spalline" e ha avanzato anche lui l'invito a dialogare "uscendo dalle mie competenze dico che due democrazie si devovo incontrare". L'unica cosa che nel frattempo possono fare, secondo Latorre è "comportarci da militari e da italiani, e soffrire con diginità in attesa che questa storia possa avere termine".


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