Giro di Foglio

Barbaresco-Barolo al Giro: ecco la cronometro dei vini. Chi avrà un tasso alcolico sotto i 2 g/l verrà squalificato

Giovanni Battistuzzi

Le cronometro sono un modo per vedere tutti i ciclisti, uno per uno, per più dei classici cinque secondi concessi agli spettatori nelle tappe da gruppo unito. Questo almeno è quanto si è solito sentirsi dire. Parliamoci chiaro: le cronometro sono una rottura di scatole incredibile. Comunque, s'hanno da fare perché così è sempre stato e il ciclismo è questione più di tradizione e fede che di altro. Quindi, evviva le cronometro, evviva.

P.S. Quanto narrato in questo articolo è opera di fantasia. Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è (quasi) puramente casuale.

    Quanto narrato in questo articolo è opera di fantasia. Ogni riferimento a cose, persone o fatti realmente accaduti è (quasi) puramente casuale.

    Le cronometro sono un modo per vedere tutti i ciclisti, uno per uno, per più dei classici cinque secondi concessi agli spettatori nelle tappe da gruppo unito. Questo almeno è quanto si è solito sentirsi dire. Parliamoci chiaro: le cronometro sono una rottura di scatole incredibile. Comunque, s'hanno da fare perché così è sempre stato e il ciclismo è questione più di tradizione e fede che di altro. Quindi, evviva le cronometro, evviva.

    Oggi si corre la Bardolino-Barolo. Bellissima. Che panorami, che colline, che odore di mosto selvatico. Un'epopea alcolica tra i rossi migliori che abbiamo in Italia. Poldo è già in fissa e disserta, con charme e raffinata prosa, dell'eccellenza enogastronomica italiana con una modella russa capitata lì per caso e che non mangia da almeno due settimane per quanto è magra. Lei è assolutamente disinteressata, sbadiglia, guarda altrove, aspetta solo di veder passare Mauro Vegni, direttore dell'organizzazione del Giro, per provare a convincerlo di far stappare al vincitore e ai premiati di tappa bottiglie di vodka effervescente invece del Prosecco: è stata mandata da Putin per questo, lo sanno tutti ad eccezione del mio amico che continua con il suo vagheggiare. Il toro Ugo lo guarda con sufficienza e disprezzo.

    Al villaggio di partenza passa Luca Paolini che è universalmente riconosciuto da tutti i corridori come il saggio del gruppo dato che ha una folta barba da filosofo greco. Lo chiamano proprio per questo il filosofo greco di Milano. Si ferma e si complimenta con me per la mia brillante condotta di gara nei giorni scorsi e per essere stato il primo a far notare che a Nocera non è stato un corridore a gridare "terroni" agli spettatori ma il giornalista tedesco, mio acerrimo rivale, nonché discendente di Otto Von Bismark. Luca Paolini è intelligente e arguto, talmente intelligente e arguto che firma all'istante per la SebastianVettel Pro Cycling e dal prossimo anno sarà l'allenatore in campo della mia formazione, come nemmeno Roberto Mancini faceva ai bei tempi. Gli dico: "sono un po' stanco dopo le menate di ieri dell'Androni. Non sono riuscito a recuperare bene".

    Lui mi svela un segreto: "Dato che per la sintesi delle proteine muscolari è necessario il potassio, indispensabile per fare lavorare in modo efficiente il sistema muscolare, ti consiglio di assumere alimenti ricchi di questo minerale. Io ad esempio mangio molte banane".

    Rispondo: "a me le banane non piacciono".

    Lui: "puoi provare con la birra, anche la birra contiene potassio".

    Gli faccio un cenno d'intesa. Ci attacchiamo subito alle bottiglie. In mezzora ce ne scoliamo 3 da 66 cl e ci sentiamo meglio, molto meglio. Le gambe sono tornate ad essere leggere. Saliamo in bici e andiamo alla partenza. Ci fermano i vigili e ci vogliono sequestrare la bicicletta in quanto sopra il limite alcolico consentito. Gli diciamo che siamo del Giro e che oggi si corre la cronometro soprannominata del vino rosso. Ci lasciano andare.

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    Mi chiama subito dopo la direzione e minaccia squalifiche perché nella cronometro del vino rosso non abbiamo bevuto nè Barbaresco, nè Barolo, ma solo birra. Gli rispondo che costano troppo e che essendo in regime di spending review, abbiamo seguito le linee guida di Cottarelli e abbiamo tagliato la spesa. Ci etichettano come spilorci e ci inviano un buono per acquistare 5 bottiglie di Barolo e 5 di Barbaresco. Buonissimi.

    Alla seconda bottiglia scopro una cosa stupenda, un cambiamento inatteso del regolamento per la tappa di oggi. Ci saranno tre gare in una. C'è chi concorrerà per la vittoria di tappa, chi per la classifica generale e poi tutti gli altri, gregari e competitori per la maglia nera. Questo terzo gruppo dovrà bere a più non posso e provare ad arrivare al traguardo senza cadere: chi avrà un tasso alcolico inferiore a 2 g/l verrà squalificato. Mi rammarico del fatto che a questo Giro non ci siano nè Sascha Modolo che è di Conegliano come me, nè Marzio Bruseghi, che è delle mie zone, quindi veneti, quindi resistenti. Per fortuna però c'è Marco Bandiera, che è di Castelfranco e che è evidente sia un bevitore accanito dati i chilometri da solo in fuga che si è fatto sino ad ora, evidente dimostrazione che uno è "imbriago".

    Ilfoglio.it seguirà con alcune uscite settimanali il Giro d'Italia ospitando la "cronaca" di viaggio del nostro inviato dal blog Girodiruota (che invece sarà aggiornato quotidianamente).

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