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Europee, legge elettorale rinviata alla Corte Costituzionale
Il tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale per le Europee accogliendo il ricorso presentato dall'avvocato Felice Besostri. In discussione, la soglia di sbarramento del 4% prevista dal testo. "Il Tribunale di Venezia - spiega l'avvocato Besostri, che aveva già impugnato il 'Porcellum' - è il primo a pronunciarsi nel merito dei 6 (Napoli, Milano, Cagliari, Roma e Trieste gli altri, ndr) ai quali avevamo presentato il ricorso".
Il tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale per le Europee accogliendo il ricorso presentato dall'avvocato Felice Besostri. In discussione, la soglia di sbarramento del 4% prevista dal testo. "Il Tribunale di Venezia - spiega l'avvocato Besostri, che aveva già impugnato il 'Porcellum' - è il primo a pronunciarsi nel merito dei 6 (Napoli, Milano, Cagliari, Roma e Trieste gli altri, ndr) ai quali avevamo presentato il ricorso".
Quattro i motivi dell'impugnazione, ricorda il legale: "la soglia di sbarramento del 4%, quello ritenuto principale dal tribunale di Venezia, la disparità di trattamento delle minoranze linguistiche, il mancato riequilibrio di genere e la deroga alla raccolta di firme di presentazione delle liste". Il precedente giuridico che potrebbe essere preso in considerazione dalla Consulta, è una sentenza della Corte Costituzionale tedesca, che ha dichiarato incostituzionale lo sbarramento al 3 per cento, proprio perché non legato a un principio di governabilità del paese. "In base alle leggi attuali, la soglia del tre per cento non può essere giustificata perché lede i principi di equità e pari opportunità", è stato riportato nel testo della sentenza tedesca.
[**Video_box_2**]Il presidente del gruppo Misto alla Camera e vicepresidente di Centro Democratico Pino Pisicchio, ha commentato con favore la decisione del tribunale di Venezia. "E' dal 2009, da quando il Parlamento impose una soglia di sbarramento ingiustificata e contraria al principio del pluralismo politico, che contestiamo la soglia del 4%", ha dichiarato. "Prendiamo atto con soddisfazione del fatto che i nostri argomenti, contestati dai partiti più grandi, non sono ritenuti infondati dal punto di vista del diritto. Attendiamo, dunque, le valutazioni della Consulta. Di certo il Parlamento ha sprecato anche di recente, con l'occasione della modifica alla legge elettorale europea, la possibilità di riparare a una furia semplificativa che per il parlamento europeo non ha senso".


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