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Paolo VI sarà presto beato

Matteo Matzuzzi

Dopo la doppia canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, celebrata a Roma lo scorso 27 aprile, la Chiesa si prepara a portare all’onore degli altari un altro Pontefice del dopoguerra. La Congregazione per le Cause dei Santi ha riconosciuto questa mattina il miracolo attribuito all’intercessione di Paolo VI, la guarigione insipegabile di un bambino non ancora nato avvenuta nel 2001 negli Stati Uniti. La notizia, ora confermata dall’agenzia Ansa, era stata anticipata due settimane fa dal settimanale Credere.

    Dopo la doppia canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, celebrata a Roma lo scorso 27 aprile, la Chiesa si prepara a portare all’onore degli altari un altro Pontefice del dopoguerra. La Congregazione per le Cause dei Santi ha riconosciuto questa mattina il miracolo attribuito all’intercessione di Paolo VI, la guarigione insipegabile di un bambino non ancora nato avvenuta nel 2001 negli Stati Uniti. La notizia, ora confermata dall’agenzia Ansa, era stata anticipata due settimane fa dal settimanale Credere. Lo scorso dicembre, la consulta [**Video_box_2**]medica del dicastero presieduto dal cardinale prefetto Angelo Amato aveva certificato l’inspiegabilità della guarigione del bambino (sopravvissuto in assenza di liquido nel sacco amniotico). Stamattina analogo parere da parte dei cardinali e dei vescovi riuniti a Roma. Spetterà ora al prefetto sottoporre il dossier alla firma (scontata) del Papa. Secondo indiscrezioni, Francesco mediterebbe di beatificare Papa Montini, il Papa della Humanae Vitae, il prossimo 19 ottobre, al termine del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia. Le virtù eroiche di Paolo VI erano già state riconosciute nel dicembre 2012 da Benedetto XVI.

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.