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Papa Francesco: "Ho pianto per i cristiani crocifissi in Siria"

Matteo Matzuzzi

"Ho pianto quando ho visto sui media la notizia di cristiani crocifissi in un certo Paese non cristiano. Anche oggi c'è questa gente che, in nome di Dio, uccide, perseguita. E anche oggi vediamo tanti che, come gli apostoli, sono lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù". E' questa, ha proseguito Francesco, "la terza icona di oggi. La gioia della testimonianza". Il riferimento del Papa è ai giovani cristiani barbaramente uccisi e crocifissi in Siria da bande islamiste.

    "Ho pianto quando ho visto sui media la notizia di cristiani crocifissi in un certo Paese non cristiano. Anche oggi c'è questa gente che, in nome di Dio, uccide, perseguita. E anche oggi vediamo tanti che, come gli apostoli, sono lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù". E' questa, ha proseguito Francesco, "la terza icona di oggi. La gioia della testimonianza". Il riferimento del Papa è ai giovani cristiani barbaramente uccisi e [**Video_box_2**]crocifissi in Siria da bande islamiste. Poco prima, il Pontefice aveva parlato dell'icona rappresentata dall'amore di Gesù per la gente, la sua attenzione ai problemi delle persone. La seconda icona è "la gelosia delle autorità religiose del tempo, che non tolleravano che la gente andasse dietro a Gesù". Le autorità, ha detto Francesco, "avevano pagato per silenziare la verità, ma la gente è cattiva, davvero! Perché quando si paga per nascondere la verità siamo in una cattiveria. Tolleravano perché avevano l'autorità del culto, l'autorità della disciplina ecclesiastica a quel tempo, l'autorità sul popolo".

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.