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Per i russi l'accordo di Ginevra è già stato violato

Redazione

L'intesa raggiunta a Ginevra sull'Ucraina orientale è già in discussione. Dopo che domenica la tregua è stata interrotta e tre persone sono morte vicino a Slovyansk, la Russia ha accusato l'Ucraina di fomentare la guerra civile nelle zone russofone violando gli accordi di venerdì scorso. "Coloro che vogliono una guerra civile, in modo da iniziarne un'altra ancora più grande, stanno perseguendo una politica criminale", ha detto Sergei Lavrov, ministro degli Esteri di Mosca. "Non solo condanniamo simili tentativi ma li fermeremo", ha aggiunto.

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    L'intesa raggiunta a Ginevra sull'Ucraina orientale è già in discussione. Dopo che domenica la tregua è stata interrotta e tre persone sono morte vicino a Slovyansk, la Russia ha accusato l'Ucraina di fomentare la guerra civile nelle zone russofone violando gli accordi di venerdì scorso. "Coloro che vogliono una guerra civile, in modo da iniziarne un'altra ancora più grande, stanno perseguendo una politica criminale", ha detto Sergei Lavrov, ministro degli Esteri di Mosca. "Non solo condanniamo simili tentativi ma li fermeremo", ha aggiunto.

    Lo scontro a fuoco della domenica di Pasqua è stato l'episodio più grave dalla firma dell'accordo di Ginevra. Il nuovo sindaco di Slovyansk ha chiesto alla Russia di inviare truppe di "peace keeping" per ristabilire l'ordine e proteggere i cittadini. L'imboscata contro i filorussi è stata definita dal Cremlino un'aggressione contro "innocenti" da parte di militanti "ultra nazionalisti" di "estrema destra". A Kiev, tuttavia, resta il sospetto, se non la certezza, che il presidente russo Vladimir Putin stia cercando un pretesto per intervenire in modo diretto nel paese. Il Cremlino "sogna di restaurare l'Unione sovietica e ogni giorno fa ancora di più per ottenere il suo scopo", ha commentato il primo ministro ucraino Arseniy Yatseniuk intervistato ieri dall'americana Nbc. Oggi, intanto è atteso a Kiev il vicepresidente Usa Joe Biden , il quale incontrerà il premier Yatseniuk e il presidente ad interim, Oleksander Turchynov.

    Le dichiarazioni di Lavrov giungono nel giorno in cui Putin ha promulgato una legge che facilita l'ottenimento della cittadinanza russa per i russofoni i cui ascendenti diretti abbiano vissuto in passato in Russia o nell'ex Unione Sovietica. Per uno straniero o un apolide sarà pertanto sufficiente un esame di lingua per ottenere il passaporto. La legge, concepita appositamente per la comunità russofona della Crimea, avrà certamente un largo bacino di potenziali beneficiari (i paesi dell'Europa dell'Est, per esempio).

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