Speciale online

La Via Crucis in silenzio di Francesco

Matteo Matzuzzi

Il Papa non prenderà la parola alla tradizionale Via Crucis al Colosseo, in programma questa sera. Lo ha annunciato il direttore della Sala stampa, padre Federico Lombardi, che ha così spiegato l'innovazione: "Allo stato attuale, risulta che il Papa non pensa di parlare. Non pensa di fare un suo discorso, neppure a braccio, ma di rimanere in silenzio e dare la benedizione. Poi lasciamo allo Spirito e alla libertà del Papa vedere se desidera poi dire qualche cosa o meno". Sulla  scelta di Francesco potrebbe aver pesato anche la lunghezza delle meditazioni preparate da mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso, che porteranno la celebrazione a durare un'ora e tre quarti, circa mezz'ora in più rispetto al 2013.

    Il Papa non prenderà la parola alla tradizionale Via Crucis al Colosseo, in programma questa sera. Lo ha annunciato il direttore della Sala stampa, padre Federico Lombardi, che ha così spiegato l'innovazione: "Allo stato attuale, risulta che il Papa non pensa di parlare. Non pensa di fare un suo discorso, neppure a braccio, ma di rimanere in silenzio e dare la benedizione. Poi lasciamo allo Spirito e alla libertà del Papa vedere se desidera poi dire qualche cosa o meno". Sulla  scelta di Francesco potrebbe aver pesato anche la lunghezza delle meditazioni preparate da mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso, che porteranno la celebrazione a durare un'ora e tre quarti, circa mezz'ora in più rispetto al 2013. Quanto ai riti propri della Pasqua, padre Lombardi ha chiarito che dopo la Veglia del Sabato santo, il giorno dopo si terrà la consueta messa, ma senza l'omelia. Il Pontefice, infatti, si limiterà a leggere il Messaggio prima di impartire dalla Loggia delle Benedizioni della basilica vaticana la benedizione "Urbi et Orbi". Confermata l'assenza dei saluti in altre lingue diverse dall'italiano.

    • Matteo Matzuzzi
    • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.