Il commento

Scambisti per mafiosi

Maurizio Crippa

Dunque già dalle prossime elezioni europee del 25 maggio non servirà più necessariamente la dazione di denaro per configurare il voto di scambio politico-mafioso. Con l’approvazione in Senato in quarta lettura (quarta lettura? Speriamo che lo chiudano davvero) del ddl che modifica il 416ter contro il voto di scambio politico mafioso (191 sì, 32 no e 18 astenuti) basterà molto, ma molto meno. Vediamo. Ad esempio, cosa? Una maschia stretta di mano mafiosa, tipo gentlemen agree per affari futuri? Un furtivo beso alla Andreotti-Riina? Una strizzata d’occhio non intercettabile ma più esplicita di un cambiamonete, come al tavolo di poker? Un vassoio di cannoli? In realtà niente basterà a provare il reato, ma tutto potrà servire a configurarlo.

    Dunque già dalle prossime elezioni europee del 25 maggio non servirà più necessariamente la dazione di denaro per configurare il voto di scambio politico-mafioso. Con l’approvazione in Senato in quarta lettura (quarta lettura? Speriamo che lo chiudano davvero) del ddl che modifica il 416ter contro il voto di scambio politico mafioso (191 sì, 32 no e 18 astenuti) basterà molto, ma molto meno. Vediamo. Ad esempio, cosa? Una maschia stretta di mano mafiosa, tipo gentlemen agree per affari futuri? Un furtivo beso alla Andreotti-Riina? Una strizzata d’occhio non intercettabile ma più esplicita di un cambiamonete, come al tavolo di poker? Un vassoio di cannoli? In realtà niente basterà a provare il reato, ma tutto potrà servire a configurarlo.

    Per Don Ciotti “è una buona notizia”, proprio perché hanno inserito due paroline magiche, “altra utilità”, che colpiscono il cuore mafioso, i “favori". Vero che almeno è stato eliminato il termine “qualsiasi” riferito alle “altre utilità”, perché in effetti rischierebbe di diventare impossibile anche solo farne l’elenco. Vero che è stata cancellata la punibilità della “disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell’associazione”, che è una fattispecie ancor più aleatoria, diciamo che sembra più fattispecie psicoanalitica che criminale.

    [**Video_box_2**]La verità che l’ennesimo cedimento della politica al populismo giudiziario non fa che mettere nelle mani di una magistratura politicizzata e con forte tendenza all’investigazione rabdomantica, che prima indaga il peccatore e poi verifica se esista un reato della sua taglia, un potere a dismisura accresciuto. Chapeau. E poi dice che Bruti Liberati preferisce andarci cauto, con la distribuzione dei fascicoli.

    Ps. In Senato c’è stata la solita squallida bagarre, ma il presidente Grasso ha tuonato “in quest’Aula l’ordine lo tengo io”. E infatti il Senato ormai funziona come ha funzionato l’Antimafia in questi anni: rissa continua. Ha anche profetato: “Se io dico di tacere, lei deve tacere”. Che se l’avesse detto a Palermo, invece che in Aula, poteva anche essere interpretato come un ammiccamento mafioso.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"