
Non umiliabile
Nulla può umiliare Berlusconi
Solo Berlusconi può umiliare Berlusconi. Solo un atteggiamento piccolo-filisteo può avvilire una simile figura in circostanze avverse, e dico piccolo-filisteo visto che abbiamo appurato ieri da un lettore intelligente l’esistenza di un’epica filistea grande terribile in nome della piccola gente (Thatcher). Insomma: ditemi in che senso mai potrebbe risultare umiliante per il Cav. essere destinato a servire socialmente in una qualche comunità di vecchi o di disabili in esecuzione di una pena giudiziaria… Ma siamo matti. Quello a cui tutti pensano, prima di tutto, è che un tale servizio si concluderebbe con disabili resi più abili o meno sofferenti e vecchi incredibilmente ringiovaniti dall’esperienza unica al mondo, condotta com’è ovvio con ampiezza di umanità e di mezzi.
Guarda anche la puntata di Radio Elefante di Ferrara Berlusconi umiliato? Ma non scherziamo
Solo Berlusconi può umiliare Berlusconi. Solo un atteggiamento piccolo-filisteo può avvilire una simile figura in circostanze avverse, e dico piccolo-filisteo visto che abbiamo appurato ieri da un lettore intelligente l’esistenza di un’epica filistea grande terribile in nome della piccola gente (Thatcher). Insomma: ditemi in che senso mai potrebbe risultare umiliante per il Cav. essere destinato a servire socialmente in una qualche comunità di vecchi o di disabili in esecuzione di una pena giudiziaria… Ma siamo matti. Quello a cui tutti pensano, prima di tutto, è che un tale servizio si concluderebbe con disabili resi più abili o meno sofferenti e vecchi incredibilmente ringiovaniti dall’esperienza unica al mondo, condotta com’è ovvio con ampiezza di umanità e di mezzi. E questo non è un punto secondario dell’esemplarità berlusconiana. Ma poi, via, il Cav. è sempre stato il Re degli Alti e Bassi, dell’avversa fortuna, del combattimento a mani legate, della tenacia e della fantasia nel disbrigare la faccenda dell’inimicizia con risorse moltiplicate come pani e pesci miracolosi. E’ anche il re dell’allegria, l’uomo che non nasconde, anzi racconta con compiacimento, di avere fatto di tutto nella vita, di aver cantato nelle navi da crociera, di aver frequentato e benedetto la piccola gente compradora di appartamenti nella periferia elegante di Milano, a cui il Venditore era capace di rifilare peraltro ottimi alloggi con tecniche di piazzista che fanno storcere il naso ai dotti ma piacciono enormemente se incastonate nella leggendaria abilità del self-made man. E’ un grande affabulatore che ha in spregio il dettaglio faticone delle vite ordinarie, va sempre al sodo e convince la massaia o il popolo intero, crea un mercato popolare della pubblicità ma lo fonda sul piccolo, sul pannolino e sul corrispondente palinsesto rosa confetto, è il divoratore di televisioni chic e mondadoriane, di prima che si mangiasse anche la Mondadori, ha inflitto severe punizioni agli stolti e ai vanagloriosi e superbi dell’establishment, si è occupato dei fiori in onda di Fiorella Pierobon e delle tette delle starlet, ai tempi in cui faceva convention in cui si abbassava, unto e cristico come si è sempre considerato, al livello dei blazer e dei mocassini dell’esercito di venditori con il sole in tasca e la pasticca di menta in bocca. E’ così che creava lavoro, azienda, montagne di quattrini, squadre milionarie, luccicanti di collaboratori, per reinvestire nello sport glorioso del Milan degli anni d’oro, per conquistare immense platee politiche e sfidare vittoriosamente per molti anni i sonnambuli della prima e della seconda Repubblca italiana. Insomma, è un microgigante che conosce la massima del papa Francesco, loyoliana, “non coerceri a maximo sed contineri a minimo divinum est”, il divino non sta nell’essere ristretti dallo spazio più grande bensì nel saper stare nello spazio più ristretto. E vogliamo che uno così affronti lamentoso e vittimista la circostanza banale di una sentenza Esposito e delle sue conseguenze? Vogliamo che da piccolo filisteo dica che non si fa questo a un grande industriale e grande politico che ha presieduto tre G8 e ha parlato al Congresso americano? Ma siamo veramente fuori di testa, e chi tende a creare questa aureola da cummenda alle prese con la giustizia in un superman che dalle rotture e dalle carognate ha sempre tirato fuori la linfa per tirare avanti e puntare in alto, amico che si proclami o nemico, è uno che non ha capito niente di Berlusconi. Mai come adesso deve scherzare e affrontare con virile e allegro splendore, da Amleto pop, i dardi o gli strali dell’avversa fortuna.
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