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L'America pronta a liberare la spia israeliana?

Giulio Meotti

Prende sempre più corpo l'ipotesi che gli Stati Uniti libereranno Jonathan Pollard per far ripartire i negoziati fra israeliani e palestinesi. Pollard è il prigioniero numero 09185016 del carcere federale di Granville, in Nord Carolina, dove si trova da quasi trent'anni. Nessuna spia di un paese alleato, come è Israele per l'America, ha servito più a lungo di lui. Grazie ai documenti forniti da Pollard, l'aviazione israeliana poté bombardare le basi dell'Olp a Tunisi. “In quel periodo io ero ‘gli occhi' e ‘le orecchie' di Israele in una zona geografica che andava dall'oceano Atlantico all'oceano Indiano”, ha scritto Pollard dal carcere.

    Prende sempre più corpo l'ipotesi che gli Stati Uniti libereranno Jonathan Pollard per far ripartire i negoziati fra israeliani e palestinesi. Pollard è il prigioniero numero 09185016 del carcere federale di Granville, in Nord Carolina, dove si trova da quasi trent'anni. Nessuna spia di un paese alleato, come è Israele per l'America, ha servito più a lungo di lui. Grazie ai documenti forniti da Pollard, l'aviazione israeliana poté bombardare le basi dell'Olp a Tunisi. “In quel periodo io ero ‘gli occhi' e ‘le orecchie' di Israele in una zona geografica che andava dall'oceano Atlantico all'oceano Indiano”, ha scritto Pollard dal carcere. Grazie a lui, Israele era preparato ai missili lanciati da Saddam su Tel Aviv nel 1991. All'epoca in cui spiava per Israele, Pollard aveva accesso alle sezioni più sensibili dell'intelligence statunitense. Da quando è stato scoperto e arrestato, Pollard rappresenta la ferita più grande nei difficili rapporti fra israeliani e americani. Adesso Washington potrebbe rilasciarlo in cambio del quarto gruppo di terroristi palestinesi che Israele non sembra intenzionato a rilasciare. La spia, dalla sua cella, rifiuta il patto. Dice di preferire restare dentro che mettere a rischio la sicurezza dello stato ebraico.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.