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Filippo, il re del Belgio che non protegge i cittadini
“Est regis tueri cives”. Ovvero è dovere del re proteggere i cittadini. Re Filippo di Belgio non ha avuto questa forza e ha firmato la legge sull’eutanasia dei bambini. A nulla sono valse le 200 mila firme da ogni parte del pianeta e indirizzate al monarca perché facesse scudo con la sua corona ai figli del suo popolo. Filippo non ha avuto il coraggio dello zio Baldovino, che rifiutò di firmare la condanna dei suoi più giovani sudditi all’epoca dell’aborto. Nato il 7 settembre 1930 sotto una stella regale ma non benevola, Baldovino di Sassonia non ebbe quell’infanzia dorata che poteva aspettarsi un principe destinato al trono.
“Est regis tueri cives”. Ovvero è dovere del re proteggere i cittadini. Re Filippo di Belgio non ha avuto questa forza e ha firmato la legge sull’eutanasia dei bambini. A nulla sono valse le 200 mila firme da ogni parte del pianeta e indirizzate al monarca perché facesse scudo con la sua corona ai figli del suo popolo. Filippo non ha avuto il coraggio dello zio Baldovino, che rifiutò di firmare la condanna dei suoi più giovani sudditi all’epoca dell’aborto. Nato il 7 settembre 1930 sotto una stella regale ma non benevola, Baldovino di Sassonia non ebbe quell’infanzia dorata che poteva aspettarsi un principe destinato al trono. Schivo e taciturno (a scuola lo chiamavano “Baudruche”, misto tra Baudouin e autruche, struzzo) Baldovino è trascinato dal suo nome, presto e controvoglia, sul palco della storia. Sarà ricordato, soprattutto, per la sua mancata firma alla legge sull’aborto. Filippo, invece, sarà ricordato per la sua all’eutanasia pediatrica. La sua corona è salva, i bambini no.


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