Il macellaio e i bolliti

Jack O'Malley

Se il weekend calcistico italiano non è riuscito a soddisfarvi (lo capisco, l’emozione più grande è stato il primo punto in trasferta del Catania a San Siro contro gli indonesiani nerazzurri) non disperate: oggi gioca la Premier League. Domenica, compleanno di Mourinho, il Chelsea ha sconfitto per 1-0 lo Stoke in FA Cup, e l’eroica compagine dello Sheffield United ha fermato – in 10 uomini, espulso ingiustamente Doyle per una rissa innocente – il Fulham sull’1-1.

Giuli Il derby dei Sampdoriani - Crippa Cat(ani)alettico Erick - Pardo Jungleland - Fox Arbitro cornuto - Pace Oh, Essien

    Sheffield. Se il weekend calcistico italiano non è riuscito a soddisfarvi (lo capisco, l’emozione più grande è stato il primo punto in trasferta del Catania a San Siro contro gli indonesiani nerazzurri) non disperate: oggi gioca la Premier League. Domenica, compleanno di Mourinho, il Chelsea ha sconfitto per 1-0 lo Stoke in FA Cup, e l’eroica compagine dello Sheffield United ha fermato – in 10 uomini, espulso ingiustamente Doyle per una rissa innocente – il Fulham sull’1-1. Tra oggi e domani torna in campo il campionato più bello del mondo: l’Arsenal primo in classifica va a giocare a Southampton, lo United perderà in casa contro il Cardiff e a Liverpool si gioca il derby tra Reds ed Everton (da guardare obbligatoriamente, in ginocchio davanti alla tv e ripetendo il primo comandamento delle tavole della legge del calcio: “Non avrai altro campionato al di fuori della Premier”). Domani invece il City cercherà di completare l’inseguimento ai Gunners giocando a Londra contro il Tottenham, e il Chelsea aggraverà la crisi del West Ham, il quale, per soddisfare la sua ancestrale vocazione eroica e autopunitiva, ha comprato Nocerino e Borriello.

    Giuli Il derby dei Sampdoriani - Crippa Cat(ani)alettico Erick - Pardo Jungleland - Fox Arbitro cornuto - Pace Oh, Essien

    Unfit to Leeds. A comprare gli Hammers ci aveva provato, senza successo, Massimo Cellino. Prima ancora ci aveva provato con il Crystal Palace, che pur boccheggiando aveva rifiutato i  soldi sardi. Ora per eliminare quella goccia d’invidia per il football inglese che scava il cuore di ogni adepto del calcio latino, è andato all’assalto del Leeds United, e sembrava cosa fatta fino al momento in cui i banchieri del Bahrein che detengono la proprietà del club hanno detto di non saperne nulla. Il figlio di Cellino postava su Instagram foto gaudenti da Elland Road, la controparte cascava dal pero.  Forse non riescono a risolversi sulla località in cui disputare le partite casalinghe (Quartu, Yorkshire?) oppure è una delle solite boutade. Altri dicono che sia lo stesso Cellino ad avere congelato la trattativa dopo aver ricevuto il rifiuto di Allegri, ineffabile complemento dell’ultima roboante impresa del patron del Cagliari. Il fondo dello Yorkshire Evening Post sull’argomento è incoraggiante fin dal titolo: “Cellino non è la risposta ai probemi dello United”. Nello svolgimento si contesta non la liquidità finanziaria né la solidità progettuale di Cellino, quando la sua attitudine generale verso la vita. Cellino, insomma, è “unfit to lead” gli Whites, tanto che perfino quagli spiantati del Crystal Palace non si sono mai pentiti di aver opposto un fiero rifiuto.

    Sir Alex, non farlo, please. Capisco che vedere il Manchester United ridotto alla controfigura di se stesso faccia male al cuore, ma vedere un monumento del calcio come te prendere parte al teatrino politico dell’Uefa è più triste della sconfitta ai rigori in coppa contro il Sunderland. Ferguson è stato nominato ambasciatore degli allenatori europei Uefa, farà parte del Gruppo di studio tecnico della Champions League e presiederà l'annuale Forum allenatori Elite Uefa, dove, cito testuale da Repubblica, “i più grandi tecnici del Vecchio Continente s'incontrano per discutere le ultime tendenze tattiche e tecniche”. Un Pitti Uomo del calcio, in pratica. Inoltre, “Ferguson prenderà parte alla Conferenza degli allenatori delle nazionali, al Workshop di formazione allenatori Uefa e al programma di scambio studentesco, tramandando la sua vasta esperienza alla prossima generazione di allenatori”. Sir Alex dunque pasteggerà con Platini (se gli lascierà qualcosa da mangiare sulla tavola), se la farà con Blatter e giocherà a golf con Pelè parlando male di Maradona e inventando regole insulse per rendere più brutto il calcio. Sempre meglio che sedere a Old Trafford e vedere anche i raccattapalle farsi beffe dei Red Devils, avrà pensato. L’unica speranza è che faccia il cavallo di Troia, e distrugga l’istituzione dall’interno. Per capire se invece sarà stato assorbito dal sistema basterà guardare pancia e doppio mento: se aumentano, vuol dire che è fottuto.

     


     

    Giornali di regime. Ho sempre detestato il gossip almeno quanto i giornali di regime. Nella settimana passata la Serie A ha fatto concorrenza all’Inghilterra sul chiacchiericcio para pallonaro: prima Pirlo che lascia la moglie, poi le malelingue che parlano di rottura tra Buffon e la Seredova. La storia in sé mi scalda quando una sfida della Seconda divisione spagnola, ma non ho potuto fare a meno di apprezzare gli sforzi profusi dalla Stampa per ristabilire la verità della vicenda. Cito da Affari Italiani: “Secondo quanto riportato sui social da Selvaggia Lucarelli, la bella Alena si sarebbe invaghita di un altro uomo che di professione farebbe il macellaio”. Vera o falsa che sia (lei ha smentito), la storia ha risvolti fantozziani. Il giorno dopo Alfonso Signorini a Radio Monte Carlo sostiene che Buffon ha una storia con Ilaria D’Amico. Ma ecco che il giornale di Famiglia interviene a ristabilire l’ordine e la verità: la presunta relazione della Seredova col macellaio sotto casa diventa improvvisamente “una relazione con un imprenditore che opera nel mercato delle carni”, e il gossip di Buffon nasce da “una radio privata” che ha messo in giro la voce di una storia tra il portiere e una non meglio identificata giornalista. Posti di lavoro conservati e gossip nobilitato. E’ un imprenditore, lui.

     

    Confuso dallo sguardo della fidanzata Alice Goodwin, Jermaine Pennant è andato in crisi. Anche lo Stoke City lo ha scaricato.

    Tanto amore. Juan Mata ha lasciato il Chelsea con una lettera aperta ai tifosi che a un primo assaggio sa di gesto di gran classe, roba signorile e british, a uno sguardo più approfondito si rivela per quello che è: ispanica lamentela. Si consiglia a Guarín di contattare immediatamente il ghostwriter del centrocampista, che ha trovato parole eleganti per dire che il mister ce l’ha con lui. Lo esclude. Lo umilia. Non lo valorizza. I compagni gli rubano la merenda. Proprio a lui, pilastro di una stagione felice dei Blues:   “Sono passato dall’essere un giocatore importante a una situazione difficile nella quale mi sentivo incapace di aiutare la squadra quanto avrei voluto”. Un ego del genere non può che fuggire dalla tana dello Special One e rifugiarsi in quella del Mediocre One, David Moyes, uno che se le fa suonare persino da Eto’o, che non è ancora salito sul carro dei bolliti, quello in cui spicca Essien, ma poco ci manca. Moyes non sarà speciale ma lo valorizzerà, lo proteggerà dai bulli e gli darà “tanto amore”, secondo il comandamento nuovo che Prandelli ha impartito parlando di Balotelli, ma può essere inteso come messaggio urbi et orbi.