Jungleland / 2

Redazione

A Natale, si sa, siamo tutti più meteoropatici.
La politica combatte al ritmo di hashtag (#dajeMatteovsdajeBeppe). Il rock dei Negrita è la nuova canzone popolare. Tra l'altro Fassino è sempre stato un ribelle, dice.
Il football, poi. Sfide epiche e lacrime a litri.

di Pierluigi Pardo

    A Natale, si sa, siamo tutti più meteoropatici.
    La politica combatte al ritmo di hashtag (#dajeMatteovsdajeBeppe). Il rock dei Negrita è la nuova canzone popolare. Tra l'altro Fassino è sempre stato un ribelle, dice.
    Il football, poi. Sfide epiche e lacrime a litri.
    Quelle di Gonzalo Higuaín. Il pianto dopo Napoli-Arsenal ci conferma, dopo Carlo Baudelaire, Gianluigi Kerouac e piu recentemente Federico Moccia, che conta il viaggio e non la meta, le emozioni che hai vissuto e non il risultato finale. Il cielo stellato sopra. La legge morale, anche.
    Facile a dirsi. Qui è un rodimento continuo. Pure il calcio dice che siamo in crisi e la musica della Champions la sentiremo poco (solo il Milan).
    Ci mancherà quel suono. Sexy come certe complicità perdute, l'appuntamento con Charlize saltato all'ultimo, il rumore dei tacchi di certe donne, la voce di Brian Molko (You've never seen the lonely me at all), il vento che entra dalle finestre romane di mattina presto, d'estate e tu dormivegli a profusione. Il primo bicchiere di bianco secco, astenersi traminer.
    Rimane il sottofondo dei talk show. Pallide, larghe intese e riformismi tiepidi. Noiosi come zero a zero. Come certi messaggi teneri e allusivi di persone che non vuoi ferire, ma semplicemente, non ti piacciono abbastanza.
    Non ci vuole il politologo per capire che nel paese che ribolle di ForconiUnited e rabbia sparsa serve un surplus di demagogia e atti eclatanti.
    Il coraggio di sparigliare, la serenata sotto casa di Claudia, qualche anno fa.
    Perché tra poco è Natale, e c'è la crisi. E ci scommetto che nevica.

    di Pierluigi Pardo