
Vespa e Cazzullo, panettone e pandoro
I suoi libri, messi insieme, sono come l'enciclopedia “Conoscere” della Seconda Repubblica: arredano la casa degli italiani. Bruno Vespa, giornalista tra i migliori, dal 1996 a oggi ha prodotto diciotto volumi. Si tratta di un insieme di manufatti ponderosi e sempre con informazioni di prima mano. E' una macchina di strennistica consapevole, quella di Vespa, con ben diciassette presentazioni ufficiali, anno dopo anno, fatte sempre in periodo pre-natalizio, l'ultima delle quali mercoledì scorso, con al fianco Silvio Berlusconi, il testimonial di sempre in cui Vespa ha specchiato se stesso rispecchiandone il primato nelle vendite e nel gradimento degli italiani.
I suoi libri, messi insieme, sono come l’enciclopedia “Conoscere” della Seconda Repubblica: arredano la casa degli italiani. Bruno Vespa, giornalista tra i migliori, dal 1996 a oggi ha prodotto diciotto volumi. Si tratta di un insieme di manufatti ponderosi e sempre con informazioni di prima mano. E’ una macchina di strennistica consapevole, quella di Vespa, con ben diciassette presentazioni ufficiali, anno dopo anno, fatte sempre in periodo pre-natalizio, l’ultima delle quali mercoledì scorso, con al fianco Silvio Berlusconi, il testimonial di sempre in cui Vespa ha specchiato se stesso rispecchiandone il primato nelle vendite e nel gradimento degli italiani. Vespa che vai, Berlusconi che trovi, dunque. La cifra di Vespa è, per dirla all’americana, monumental: ogni cartonato è un jingle, in ogni trasmissione è guest star, Mondadori vive solo per lui e milioni e milioni di copie cementano l’affetto dei lettori che al libro-panettone affidano le chiacchiere ragionate intorno alla tombolata.
Ogni panettone ha però il suo pandoro. Ed è Aldo Cazzullo, il migliore tra i giornalisti, a contendere il primato al conduttore di “Porta a Porta”. La cifra di Cazzullo è, sempre per dirla all’americana, smart: l’enciclopedia “Conoscere”, quella vera, l’ha catalogata tra gli oggetti dell’Italia di ieri; il suo libro di Natale, “Basta piangere!” è, infatti, uscito nella collana Strade blu (quella di “Gomorra”). Mondadori adesso lavora anche per lui, tutte le trasmissioni tivù se lo contendono e la sua presentazione ufficiale – adesso che finalmente c’è qualcuno che lo dice un bel “Basta piangere!” – l’ha fatta in un tempio della cultura qual è il Teatro Argentina (1.700 posti!) con il testimonial giusto su cui rispecchiare la gara delle gare: Matteo Renzi. Ecco, Cazzullo che vai, Renzi che trovi. Il sorpasso è smart.


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