
Porcellum, la Consulta si riunisce domattina
C'è Il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri, ha fissato per domani mattina alle 9.30 alla Consulta l'esame delle questioni di legittimità poste sulla legge elettorale in vigore. Lo hanno reso noto fonti della Consulta. Fino a questo pomeriggio c'era stata incertezza sui tempi che sarebbero serviti alla Corte per prendere una decisione sulla legge elettorale.
Leggi il documento di Renato Brunetta Le elezioni del febbraio scorso sono nelle mani della Suprema Corte
Il presidente della Corte costituzionale, Gaetano Silvestri, ha fissato per domani mattina alle 9.30 alla Consulta l'esame delle questioni di legittimità poste sulla legge elettorale in vigore. Lo hanno reso noto fonti della Consulta.
Fino a questo pomeriggio c'era stata incertezza sui tempi che sarebbero serviti alla Corte per prendere una decisione sulla legge elettorale. Le motivazioni di un eventuale allungamento dei tempi, al di là della delicatezza della questione di cui è stata investita la Corte, sarebbero state più che altro di natura tecnica dal momento che le uniche camere di consiglio fissate in calendario prima della pausa natalizia erano quelle di oggi e domani. Poco tempo, dunque, per affrontare un tema rilevante come quello del Porcellum prima di Natale. La Corte Costituzionale, infatti, riprenderà i suoi lavori il 14 gennaio, data in vista della quale è già stata fissata la camera di consiglio per discutere dell'ammissibilità dei referendum sulla riforma della geografia giudiziaria. Non si era escluso, dunque, che la questione Porcellum potesse essere affrontata in camera di consiglio proprio il 14 gennaio, assieme al referendum sui "tribunalini". In ogni caso, il regolamento della Corte Costituzionale non prevede un lasso di tempo prefissato tra l'udienza pubblica in cui si è trattata la questione e la decisione dei giudici. La Corte, quindi, può pronunciare la sua sentenza senza vincoli di tempo, che la legge fissa soltanto tra la pubblicazione del dispositivo e il deposito delle motivazioni della sentenza.
L'udienza pubblica della Corte Costituzionale sulla legge elettorale era iniziata questa mattina al Palazzo della Consulta. Dopo l'intervento introduttivo del giudice relatore Giuseppe Tesauro, è stata la volta dell'avvocato Aldo Bozzi per i promotori del ricorso contro il Porcellum, promosso contro la Presidenza del Consiglio e il ministero dell'Interno e sul quale la Corte di Cassazione ha chiesto l'intervento della Corte Costituzionale. Al centro del ricorso contro la legge elettorale attualmente in vigore figurano il premio di maggioranza senza la fissazione di un quorum minimo prestabilito e l'abolizione delle preferenze determinato dalle liste elettorali bloccate dei partiti.
L'udienza è proseguita poi con l'illustrazione di altre 15 cause. Fra le ipotesi, oltre all'ammissibilità o meno del ricorso, figurava anche la possibilità di un rinvio.
UNA DECISIONE CHE POTREBBE FAR DECADERE IL PARLAMENTO, O RIDISEGNARE TUTTO - La scorsa settimana il Foglio aveva pubblicato il documento del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, in cui si spiegava che in caso di bocciatura del "Porcellum" da parte della Consulta in riferimento alla mancanza della soglia minima per il premio di maggioranza, automaticamente deputati e senatori eletti decadrebbero – se non ancora convalidati dalle rispettive Camere – e dovrebbero essere rimpiazzati da quanti sono stati esclusi. Inoltre, in riferimento alla evantuale pronuncia di incostituzionalità della Corte, limitatamente al premio di maggioranza, le alternative sarebbero cinque:
a) un annullamento puro e semplice della disciplina del premio;
b) l'annullamento dell'intera legge;
c) una sentenza declaratoria di illegittimità accertata, ma non dichiarata, o di una declaratoria di illegittimità limitata al principio, ma priva di ricaduta operativa;
d) la Corte stessa a stabilire la soglia minima ragionevole a partire dalla quale far scattare il premio;
e) annullare l'intera legge elettorale, ma assumendo come conseguenza la reviviscenza del precedente, cioè “Mattarellum”.
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