Condom 2.0

Redazione

Si erano presentati in 812. Alla fine la Gates Foundation ha scelto il progetto di un ricercatore di San Diego. Sarà lui a creare il preservativo perfetto. Un condom 2.0, più sicuro e piacevole di tutti gli altri. Così godurioso che nessuno potrà farne a meno. Ma cosa ci fa un miliardario dell’high tech nel business dei profilattici colorati, profumati e stimolanti? Gates dice di farlo per il bene dell’umanità, perché vuole sconfiggere l’Aids (anche se è noto che per battere l’epidemia in Africa serve anche una cultura familiare, compresa, sì, l’astinenza di cui parla da anni la chiesa cattolica).

    Si erano presentati in 812. Alla fine la Gates Foundation ha scelto il progetto di un ricercatore di San Diego. Sarà lui a creare il preservativo perfetto. Un condom 2.0, più sicuro e piacevole di tutti gli altri. Così godurioso che nessuno potrà farne a meno. Ma cosa ci fa un miliardario dell’high tech nel business dei profilattici colorati, profumati e stimolanti? Gates dice di farlo per il bene dell’umanità, perché vuole sconfiggere l’Aids (anche se è noto che per battere l’epidemia in Africa serve anche una cultura familiare, compresa, sì, l’astinenza di cui parla da anni la chiesa cattolica). In verità Gates lo fa perché l’umanità gli fa un po’ schifo. Il fondatore di Microsoft, infatti, è un paladino dell’antinatalismo.

    Foraggia ovunque nel mondo campagne per la riduzione delle nascite. La Gates Foundation ha finanziato il London Family Planning Summit, tenutosi l’11 luglio 2012 e conclusosi con un obiettivo ambizioso ma raggiungibile: garantire l’accesso alla contraccezione a centoventi milioni di donne dei paesi poveri entro il 2020. Un vizio che accomuna molti altri ricchi dell’occidente stanco, come David Rockefeller, Ted Turner, Warren Buffett, George Soros e Michael Bloomberg, i quali evidentemente pensano che la ricchezza e il benessere del pianeta passano da una radicale riduzione dei suoi abitanti. All’interno della cultura umanitarista vi è un impegno morboso nella difesa di tutte le specie animali, ma nello stesso tempo si discute con indifferenza, cinismo e crudeltà indisturbate di come ridurre il numero degli uomini che vivono sul pianeta. Si chiama “population panic” e ne sono esperti questi ricchi filantropi maltusiani, che come il loro beniamo, il reverendo del XVIII secolo, pensano che l’uomo sia una piaga da estirpare e che sfogano sugli altri le proprie passioni malsane. Bill e Melinda Gates, infatti, di figli ne hanno tre. Almeno due di loro sono “fuori quota”, non soltanto secondo i carnefici cinesi, ma anche secondo la tetra ideologia che questi ascari dell’umanitarismo ci propagano da quarant’anni. La storia li ha sconfitti, dimostrando che l’essere umano è la risorsa più importante che ci sia.