
Caso Cancellieri, i giudici di Torino: "Nessun indagato"
Nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati, è quanto ha precisato una nota della procura di Torino, a firma del procuratore Giancarlo Caselli, in merito alla vicenda Cancellieri-Ligresti. E' stato invece formato – si dice ancora nella nota – "un fascicolo modello K per quanto riguarda atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti". La nota precisa infine che "il fascicolo sarà trasferito alla procura di Roma in quanto territorialmente competente".
Nessun soggetto è stato iscritto nel registro degli indagati, è quanto ha precisato una nota della procura di Torino, a firma del procuratore Giancarlo Caselli, in merito alla vicenda Cancellieri-Ligresti. E' stato invece formato – si dice ancora nella nota – "un fascicolo modello K per quanto riguarda atti relativi a fatti nei quali non si ravvisano reati allo stato degli atti, ma che possono richiedere approfondimenti". La nota precisa infine che "il fascicolo sarà trasferito alla procura di Roma in quanto territorialmente competente".
Mentre da Palazzo Chigi questa mattina era arrivata la conferma della fiducia "a meno di novità" al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, sulla vicenda delle telefonate ai Ligresti, il quotidiano anglosassone Financial Times, citando una fonte del governo, ha scritto che il ministro che "ha negato di aver agito in maniera impropria, potrebbe decidere di dimettersi prima del voto di sfiducia in Parlamento" previsto per mercoledì.
Nel corso del fine settimana la vicenda Cancellieri aveva interessato molte voci del panorama politico nazionale. Ieri il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, aveva ribadito la posizione già espressa nei giorni precedenti: "In questa vicenda si intrecciano fin dalla prima telefonata una serie di messaggi per cui sembra che la legge non sia uguale per tutti, che se conosci qualcuno riesci a svicolare, è un meccanismo atroce. Il ministro Cancellieri – ha proseguito Renzi – che è una persona seria, ma che ha sbagliato, deve fare un passo indietro prima della mozione di sfiducia".
Il vice ministro dell'Economia, Stefano Fassina, ha affermato in un'intervista al Corriere della Sera che Cancellieri deve "valutare con grande attenzione i segnali chiari sul fatto che si è incrinato il rapporto di fiducia con una grande parte della maggioranza".
Sul versante del centrodestra Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, ha dichiarato che "in relazione alla vicenda del ministro il presidente del Consiglio, Enrico Letta, deve decidere: o si assume l'intero onere della difesa del suo ministro della Giustizia, oppure sceglie di mollarlo al suo destino in ragione dell'iniziativa di qualche Procura della Repubblica". Tuttavia secondo Brunetta "In questo secondo caso condannerebbe l'Italia a tornare indietro di 22 anni, quando furono le Procure a decidere chi aveva diritto di governare e chi no".
E proprio in procura a Torino si tiene oggi l'incontro sul "caso Cancellieri" tra il procuratore capo Gian Carlo Caselli e i pm Vittorio Nessi e Marco Gianolio, titolari dell'inchiesta su Fonsai. L'unica posizione ufficiale fin qui espressa dalla Procura è quella del procuratore Caselli in occasione delle prime notizie apparse sui giornali a proposito dell'audizione del ministro Cancellieri da parte dei pm torinesi lo scorso agosto: Caselli escluse qualsiasi rilievo penale nell'interessamento del ministro alle condizioni di salute di Giulia Ligresti, allora detenuta a Vercelli.


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