La chiesa francese contro i neogiacobini che “sradicano” la religione

Giulio Meotti

Durante quella che è stata ribattezzata dalla stampa francese come una vera “cerimonia laicista”, a ventotto fra funzionari dello stato e leader religiosi è stato assegnato a Lione la scorsa settimana il primo “diploma della laicità”. A presenziare la cerimonia il ministro dell’Interno, Manuel Valls, che ha presentato il corso di “conoscenza della laicità” che sarà sottoposto ai funzionari di stato. In nessun altro paese democratico ci si era mai posti tale obiettivo, ovvero l’adesione dei cittadini a una ideologia pubblica. E anche la timida chiesa francese si sveglia.

    Durante quella che è stata ribattezzata dalla stampa francese come una vera “cerimonia laicista”, a ventotto fra funzionari dello stato e leader religiosi è stato assegnato a Lione la scorsa settimana il primo “diploma della laicità”. A presenziare la cerimonia il ministro dell’Interno, Manuel Valls, che ha presentato il corso di “conoscenza della laicità” che sarà sottoposto ai funzionari di stato. In nessun altro paese democratico ci si era mai posti tale obiettivo, ovvero l’adesione dei cittadini a una ideologia pubblica. E anche la timida chiesa francese si sveglia. Il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, ha denunciato questa “nuova religione laica”, accusando il presidente François Hollande di egemonia ideologica e di voler “sradicare tutti i riferimenti giudaico-cristiani”. Duro anche monsignor Jean-Michel di Falco, che accusa il ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon, di voler instaurare una “religione repubblicana” e di “indottrinare gli alunni”. Vingt-Trois ha parlato di “una visione dello stato che assorbe tutta la realtà sociale”, del “secolarismo come fanatismo” e di un “laicismo religioso” che vuole “togliere il bambino dalle influenze della sua famiglia per avere un bambino plasmato secondo una visione dello stato”. Parole inusitate per i mansueti vescovi francesi.

    Il governo socialista è all’offensiva sul secolarismo di stato. Dire laicità in Francia significa dire anche “genere”, la nuova ideologia sessuale dominante. Così il ministro delle Donne, Najat Vallaud-Belkacem, ha detto che “stiamo lavorando alla soppressione delle connotazioni di genere nei nomi dei mestieri, specie nell’ambito della sanità”. Peillon ha poi in mente di chiedere alle novemila scuole private cattoliche del paese di esporre davanti alla facciata, a partire dal prossimo anno accademico, il motto repubblicano “liberté, égalité, fraternité”. Il segretario dell’insegnamento cattolico, Pascal Balmand, ha risposto al ministro che “le scuole private accettano di esporre il motto ‘libertà, uguaglianza, fratellanza’ a una condizione: che si possa aggiungere, a loro discrezione, una frase cristiana. Potrebbe essere un versetto del Vangelo, come quello di Giovanni: ‘Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’”. Intanto questa settimana il settimanale cattolico Valeurs Actuelles lancia l’allarme “disattivazione delle chiese”, attraverso un reportage su come i comuni con governo socialista stiano abbattendo numerosi edifici cristiani in crisi di fondi e fedeli (ne aveva parlato il Foglio l’8 settembre).

    Un fenomeno, scrive Valeurs Actuelles, “consentito dalla legge della separazione tra chiesa e stato e che dà ai comuni la piena proprietà di questi edifici, che possono essere demoliti ‘se non c’è nessuna celebrazione del culto per sei mesi consecutivi’”. Ad Abbeville la chiesa di San Giacomo è stata demolita per ordine del sindaco socialista, Nicolas Dumont. “Altre 250 chiese sono in pericolo”, avverte Valeurs Actuelles. La chiesa di Abbeville trent’anni fa fece da sfondo a un famoso manifesto della campagna di Mitterrand. Ma allora la laïcité non aveva ancora l’elmetto.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.