La coscienza di due cristiani liberi

Giuliano Ferrara

Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono molte cose insieme: due liberi scrittori di cose cattoliche da un punto di vista cattolico, capaci di obbedienza e di sincerità, di conformità dottrinale (a modo loro) e di argomentazione razionale, storica, il che non dovrebbe essere un reato intellettuale o un tratto immorale, tanto più per dei laici extra muros, che non appartengono alla chiesa. Elevano da queste colonne, con scandalo degli ipocriti e magari sospensione di giudizio o sofferenza dei devoti, una serie di critiche a Papa Francesco. Sono degli scismatici?

Gnocchi e Palmaro Orgoglioso lamento cattolico

    Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro sono molte cose insieme: due liberi scrittori di cose cattoliche da un punto di vista cattolico, capaci di obbedienza e di sincerità, di conformità dottrinale (a modo loro) e di argomentazione razionale, storica, il che non dovrebbe essere un reato intellettuale o un tratto immorale, tanto più per dei laici extra muros, che non appartengono alla chiesa. Elevano da queste colonne, con scandalo degli ipocriti e magari sospensione di giudizio o sofferenza dei devoti, una serie di critiche a Papa Francesco. Sono degli scismatici? Non lo so, non credo, e non avrebbe alcuna importanza il determinarlo canonisticamente, almeno finché non sia dimostrata, in modo altrettanto chiaro di come loro argomentano la critica, una pretestuosità o una inimicizia anticattolica delle loro opinioni, mutuate dal foro interiore o coscienza, ben s’intende una coscienza trascendente, come la intendeva John Henry Newman e non come la intendono i direttori di giornali mondani (va’ dove ti porta l’estro individuale).

    Questo giornale ha pubblicato per un paio d’anni, finché la rapace Repubblica non decise di prenderselo e farne un fattore di successo mondanissimo, in braccio al profondo esegeta della fede Corrado Augias, gli scritti di Vito Mancuso, teologo che punta alla rifondazione della fede e che esprime con piena legittimità, sebbene in modi vieppiù bizzarri, pensieri profondamente e radicalmente acattolici. A noi, che non siamo mai stati vicini a preti e cardinali e Papi, ma li abbiamo fiancheggiati con ardente passione e con uno sforzo di intelligenza quando ponevano alcuni problemi cruciali al mondo moderno secolare, di cui siamo parte, e lo facevano con coraggio nello spazio pubblico della civiltà occidentale, cercando una alleanza della fede e della ragione, a noi è sempre sembrato di estremo interesse culturale, civile e politico, oltre che storico, quel che pensano i cristiani, come discutono e con che tormento la loro condizione esistenziale nel XXI secolo. Tra di noi esistono opinioni e sensibilità diverse, gradi diversi di impegno a capire e di curiosità, ma non c’è dubbio che un giornale aperto alle idee e in qualche modo anche minimo testimone del tempo in cui si pubblica ha vitalmente bisogno di una pluralità di voci: in ogni ambito, sopra tutto nell’ambito del cristianesimo. Abbiamo celebrato un centenario calviniano, il Calvino di Ginevra, con pagine e pagine di schietta indagine nel cuore storico del protestantesimo. Siamo attenti al popolo d’Israele, religione e incarnazione sionista, con una continua ricerca di voci e punti di vista e documentazione religiosa e filosofica. Dio è un bel tipo, per noi laici. E’ una scommessa pascaliana su cui non puntiamo ma sul cui esito speculiamo con mentalità razionale, senza scrivere lettere di richiesta del perdono cristiano. Se fossimo perdonati e lasciati liberi di peccare in nome di una ricerca relativista del nostro Bene e del nostro Male, ci allarmeremmo. Gnocchi e Palmaro, insieme con altri, sono parte di questo quadro d’insieme. E li ringraziamo.    

    Gnocchi e Palmaro Orgoglioso lamento cattolico

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.