Lampedusa, la visita di Letta e Barroso e l'appello di Napolitano

Redazione

Questa mattina il premier Enrico Letta e il presidente Ue Manuel Barroso, assieme al ministro degli Interni Angelino Alfano e al Commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstroem, hanno visitato l'isola di Lampedusa dove meno di una settimana fa è avvenuta la strage che ha visto morire più di 300 immigrati. Nel corso della visita, i politici hanno voluto recarsi al centro di accoglienza dove sono ospitati anche gli immigrati sbarcati la scorsa settimana e sopravvissuti al naufragio per constatare di persona le condizioni di accoglienza. Fino a stamane, per motivi di sicurezza, la visita era in forse, ma sia il premier che il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, hanno insistito per un sopralluogo.

    Questa mattina il premier Enrico Letta e il presidente Ue José Manuel Barroso, assieme al ministro degli Interni Angelino Alfano e al Commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstroem, hanno visitato l'isola di Lampedusa dove meno di una settimana fa è avvenuta la strage che ha visto morire più di 300 immigrati. Nel corso della visita, i politici hanno voluto recarsi al centro di accoglienza dove sono ospitati anche gli immigrati sbarcati la scorsa settimana e sopravvissuti al naufragio per constatare di persona le condizioni di accoglienza. Fino a stamane, per motivi di sicurezza, la visita era in forse, ma sia il premier che il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, hanno insistito per un sopralluogo. Di fronte alle centinaia di bare di vittime del naufragio, composte nell'hangar dell'aeroporto, il presidente del Consiglio Letta si è inginocchiato rivolgendo una preghiera alle vittime.

    LE CONTESTAZIONI DEI LAMPEDUSANI - Appena atterrati all'aeroporto, Barroso, Alfano e il premier erano stati accolti dalla contestazione di un gruppo di lampedusani al grido di  "vergogna", "assassini". ''Dovete andare al centro d'accoglienza  – hanno gridato dalla recinzione dell'aeroporto ai delegati Ue e dell'Italia – vergognatevi. Dovete vedere le condizioni dei profughi. Assassini''. Ed è proprio al centro di accoglienza di Lampedusa che poco dopo si è recata la delegazione. ''Ho visto dolore e sofferenza'', ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta uscendo dalla struttura che ospita gli immigrati nella quale si è recato per incontrare i profughi.

    LE REAZIONI DEI DELEGATI EUROPEI - Dello stesso tono le reazioni del Commissario Ue Malmstroem che ha affidato a Twitter il suo resoconto sulla visita all'isola: "Un dolore immenso di fronte alle 280 bare a Lampedusa. Questo non è degno dell'Europa", ha scritto. 

    Il presidente della Commissione José Manuel Barroso, dal canto suo, ha twittato una foto che lo ritrae insieme al primo ministro Enrico Letta, mentre ascolta una delegazione dei rifugiati: "Listening to refugees in Lampedusa together with PM", si legge nel tweet.  Intervenendo in conferenza stampa, Barroso ha detto che "l'immagine di centinaia di bare non uscirà mai dalla mia mente. Non penso che potrò dimenticarla. Le bare di bambini, di madri con neonati mi hanno profondamente scosso e rattristato".

    Listening to refugees in #Lampedusa together with PM @EnricoLetta. pic.twitter.com/Ub5cQ95eSr

    — José Manuel Barroso (@BarrosoEU) October 9, 2013

    LE PAROLE DI NAPOLITANO - E proprio mentre altri 7 cadaveri sono stati portati sulla terraferma dopo essere stati estratti dal relitto del peschereccio naufragato giovedì a Lampedusa (facendo salire il numero totale dei morti riportati in superficie a 296), sono arrivate anche le parole di Napolitano, intervenuto questa mattina da Cracovia nel corso dei lavori dell'iniziativa "Uniti per l'Europa". La strage di Lampedusa "è stata giustamente definitiva una tragedia europea e l'Unione europea deve operare uno sforzo comune anche verso questo emergenze", ha detto il presidente della Repubblica.

    ... E QUELLE DI LETTA E ALFANO - Letta, parlando dall'isola, ha ricordato di avere "condiviso in pieno l'appello fatto ieri dal Capo dello Stato che ha a che vedere con la situazione umanitaria delle carceri che non è da paese civile". "Se gli Stati europei tutti non capiscono che questo dramma è europeo - ha sottolienato il premier italiano -, la commissione rischia di avere le mani legate. L'Italia farà la sua parte ma tutti gli stati europei" devono essere coinvolti.  Quanto al tema del reato di immigrazione clandestina, Letta ha affermato che "è un tema di cui discuteremo, in passato ci sono state posizioni diverse, recentemente non c'è stata discussione, ma ora la affronteremo. Io sono a capo del governo, non parlo a titolo personale – ha risposto Letta a chi lo incalzava – questo governo però ha già agito su questi temi nominando un ministro dell'integrazione, e varando alcuni provvedimenti tra cui quello sul femminicidio e quello sulla scuola che comprendono interventi sugli immigrati", ha poi concluso.

    Il vicepremier, Angelino Alfano, ha ricordato che l'Italia ha "più che raddoppiato la forza della sua accoglienza sui richiedenti asilo e i rifugiati''.  Coloro che vengono in Italia ''sfuggendo da situazioni non democratiche e chiedono asilo, sappiano che l'Italia è un  paese democratico, occidentale, accogliente. Occorre però che lo chiedano. Spesso i rifugiati non vogliono stare in Italia, vogliono andare in Europa", ha inoltre aggiunto.  Poi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se ritenesse fosse necessario modificare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione: "Se servisse a evitare tragedie come quella della settimana scorsa, se servisse a evitare il dramma delle carrette del mare procederemmo subito, ma temo non sia la soluzione del problema".