Il caso Laura Keynes

“Mio nonno Darwin avrebbe avuto orrore dei nuovi atei”

Giulio Meotti

"Sei imparentata con l’economista?”, si sente sempre chiedere Laura Keynes. “Sì, John Maynard Keynes è il mio bis bis zio, suo fratello Geoffrey sposò Margherita Darwin, la mia bisnonna”. Ah, “dunque sei parente anche di Darwin?”. “Sì, lui è il mio bis bis bisnonno”. Ma poi gli occhi cadono sulla croce al collo di Laura. “Una Darwin cristiana?”. La discendente del biologo recluso, il naturalista ipocondriaco, il vittoriano malinconico, la spia dell’establishment scientifico imbevuto di ortodossia anglicana e insufflato di teologia naturale che scardinerà il Genesi tramite la teoria dell’evoluzione delle specie, che si mette a denunciare i nuovi atei?

    “Sei imparentata con l’economista?”, si sente sempre chiedere Laura Keynes. “Sì, John Maynard Keynes è il mio bis bis zio, suo fratello Geoffrey sposò Margherita Darwin, la mia bisnonna”. Ah, “dunque sei parente anche di Darwin?”. “Sì, lui è il mio bis bis bisnonno”. Ma poi gli occhi cadono sulla croce al collo di Laura. “Una Darwin cristiana?”. La discendente del biologo recluso, il naturalista ipocondriaco, il vittoriano malinconico, la spia dell’establishment scientifico imbevuto di ortodossia anglicana e insufflato di teologia naturale che scardinerà il Genesi tramite la teoria dell’evoluzione delle specie, che si mette a denunciare i nuovi atei?

    Laura Keynes è la discendente di due simboli della cultura laica inglese, il padre dell’evoluzionismo Darwin, e il teorico del welfare state, John Maynard Keynes. Ma Laura ha compiuto abiura. La discendente di Darwin oggi scrive per blasonate testate inglesi come il Times Literary Supplement e l’Observer. Ma dice anche di essersi avvicinata alla fede cattolica dopo aver letto il bestseller “The God Delusion” del più noto degli atei militanti, Richard Dawkins, il teorico del “virus della religione”, il biologo “rottweiler di Darwin” che paragona il cristianesimo paolino alle molestie sessuali e l’educazione religiosa alla pedofilia. Secondo Laura Keynes, “il nuovo ateismo porta un germe di intolleranza e di disprezzo per le persone”. Non l’ha convinta quell’“orgoglio nel sentirsi intellettualmente superiori e quel disprezzo per chiunque riveli la vulnerabilità umana”.

    Il liberal Chris Hedges sulla rivista di sinistra New Statesman ha scritto che “i nuovi ateisti abbracciano una semplicistica visione del mondo, vivono nell’illusione di un mondo duale di noi e loro, ragione e irrazionalità”. E se la scrittrice inglese Karen Armstrong parla di “secolarismo missionario”, la columnist irriverente del Guardian, Madeleine Bunting, ha scritto che “l’antifede è un’industria in crescita”.

    “Vengo dall’aristocrazia intellettuale”
    Laura Keynes dice di essere cresciuta “in un ambiente razionalista, scientifico, secolarista, umanista, mio padre è un neuroscienziato e io ho assorbito la visione per cui tutti i fenomeni sono prodotti della mente materiale. Sono il prodotto di quella che Noel Annan ha chiamato ‘aristocrazia intellettuale’, e il mio cerchio familiare include numerosi membri della Royal Society, un premio Nobel in Fisiologia, celebri accademici e sostenitori della British Humanist Association. La mia famiglia rappresenta, come un microcosmo, il tipo di società che dovrebbe seguire la filosofia illuministica, come diventiamo tutti più istruiti, più illuminati, con la forza della ragione e la religione che diminuisce. Tra i miei famigliari la religione è vista come un anacronismo al meglio, come una forma perniciosa di tirannia nel peggiore dei casi. La mia tesi di dottorato è stata in Epistemologia, una branca della filosofia relativa alla natura, la conoscenza e l’empirismo, che sottolinea il ruolo dell’esperienza nella formazione delle idee”. Per questo ha generato tanto scalpore l’apostasia di Laura Keynes.

    “A casa dei miei nonni, i libri e riviste scientifiche si affiancano ai fossili e alle foto di famiglia. Darwin è sempre presente come argomento di conversazione a tavola. I ricercatori sottolineano la somiglianza fisica tra i vari membri della famiglia; uno ha osservato che Darwin e io condividiamo una fossa identica sul lato superiore sinistro del nostro naso, esattamente nello stesso punto”. Laura Keynes dice che il nonno non avrebbe tollerato questi ateisti militanti: “Usano la teoria dell’evoluzione di Darwin per affermare categoricamente che Dio non esiste, in un modo che Darwin stesso avrebbe trovato sconveniente. Mio nonno vedeva l’agnosticismo come la posizione più coerente, seguiva le prove materiali laddove portavano, ma non per abbattere la cristianità. Prove che non dovevano portare al materialismo, ma che per numerose ragioni culturali è verso quella direzione che hanno condotto: alla cultura della morte”.
    Di Laura forse sarebbe stata fiera Emma, la moglie pia dello scienziato, la grande accusatrice, fino all’ultimo, del lavoro dissacrante del marito, quel meraviglioso “parroco della natura” di nome Charles Darwin.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.