
Il ritorno di Kaká al Milan è più triste della sconfitta in coppa di Mou
Arrivare dopo i migliori è difficile, e l’addio di Ferguson alla panchina del Manchester United è più doloroso del previsto: la squadra con cui il manager scozzese ha scritto la storia del calcio per ora è una compagine forte ma normale: la sconfitta per 1-0 a Liverpool non è scandalosa, ma l’inizio troppo soft della squadra di Moyes ci racconta di una tradizione di vittorie che difficilmente verrà rispettata subito. Forse Ferguson dovrebbe farsi vedere di più, e smetterla di vagare con lo sguardo assente vicino al campo di allenamento chiedendosi: “Perché mi sono fatto scappare Pogba?”.
Londra. Arrivare dopo i migliori è difficile, e l’addio di Ferguson alla panchina del Manchester United è più doloroso del previsto: la squadra con cui il manager scozzese ha scritto la storia del calcio per ora è una compagine forte ma normale: la sconfitta per 1-0 a Liverpool non è scandalosa, ma l’inizio troppo soft della squadra di Moyes ci racconta di una tradizione di vittorie che difficilmente verrà rispettata subito. Forse Ferguson dovrebbe farsi vedere di più, e smetterla di vagare con lo sguardo assente vicino al campo di allenamento chiedendosi: “Perché mi sono fatto scappare Pogba?”. Fatto sta che il Liverpool è in testa alla classifica da solo, e chissenefrega se il-campionato-è-lungo e altre banalità, non succedeva da tanto tempo, e questo è un altro segnale.
In Germania festeggiano per una coppa inutile vinta grazie a un fuorigioco sbagliato a 9 secondi dalla fine dei tempi supplementari e all’errore di un Lukaku che difficilmente si riprenderà: Mourinho deve lasciare la Supercoppa al sempre più finto Guardiola, e questa è l’unica cosa che gli dà veramente fastidio.
Noto con piacere che la serie A assomiglia sempre meno a se stessa, solo che ha preso il peggio da tutti: portieri scarsi come in Premier League, difese allegre come in Spagna e poche squadre molto forti e tutte le altre mediocri come in Germania. A proposito di Spagna, a Madrid sono convinti di avere fatto un affare comprando Bale per tutti quei soldi dal Tottenham, ma il rischio di replicare i Galacticos tanto belli quanto perdenti di qualche anno fa è molto alto. Certo l’affare l’hanno fatto vendendo Kaká al Milan, che come altre volte in passato si affida ai sentimenti e non al portafogli. “Sto bene, sono felice”, ha detto il brasiliano appena arrivato a Milano, in una scena che ricordava i vecchi compagni di scuola che si ritrovano a cena vent’anni dopo più vecchi, stanchi e tristi. “Il Real? – ha aggiunto – era finito il mio corso lì”. Molto stupiti a Madrid: “Il suo corso qui? Non sapevamo nemmeno che fosse cominciato”.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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