
Mou in Blues
Di questo passo i tifosi di calcio diventeranno vecchie signore impellicciate
Ammetto che mi ci sono voluti quasi due mesi per riprendermi dallo spettacolo osceno della Confederations Cup di fine giugno. Quando ricomincia la Premier?, mi chiedevo durante le vacanze sulle scogliere di Dover, gli occhi ai Mondiali di atletica e l’orecchio al calciomercato. L’unica vera gioia però mi è arrivata dal Grande Ritorno: Mourinho sulla panchina della squadra che ha vinto Europa e Champions League senza di lui, ma dove i tifosi lo amano incondizionatamente, il Chelsea.
Londra. Ammetto che mi ci sono voluti quasi due mesi per riprendermi dallo spettacolo osceno della Confederations Cup di fine giugno. Quando ricomincia la Premier?, mi chiedevo durante le vacanze sulle scogliere di Dover, gli occhi ai Mondiali di atletica e l’orecchio al calciomercato. L’unica vera gioia però mi è arrivata dal Grande Ritorno: Mourinho sulla panchina della squadra che ha vinto Europa e Champions League senza di lui, ma dove i tifosi lo amano incondizionatamente, il Chelsea. Dopo l’addio di Ferguson ci voleva, anche perché bisogna ammettere che da un paio di stagioni almeno il campionato inglese è come il sapore delle verdure: non è più quello di una volta. Nulla di paragonabile alle buffonate europee, al cui confronto quello scozzese appare un torneo spesso in bilico e appassionante, ma un campionato in cui uno come Giaccherini gioca titolare e segna pure, ecco, non è certo al suo top.
Tant’è: io mi godo Mou, che magari non vincerà nulla ma ci farà divertire come e più di quanto fece divertire voi italiani ai tempi in cui allenava l’Inter (poveri spagnoli senza sense of humour, che cosa si sono persi). Per capirci, prendete come ha movimentato la vigilia del big match di ieri sera, la sfida con il Manchester United, la più attesa da anni: accusato dai tifosi dei Reds di volere nei Blues Wayne Rooney, ha giustamente ribattuto che, invece di prendersela con lui, i supporter dello United dovrebbero prendersela con il loro allenatore, David Moyes, che ha definito il bomber un rincalzo di Van Persie: “Io non ho mai detto che per me Rooney sarebbe una seconda scelta”. E’ chiaro che vedere Rooney al Chelsea sarebbe come vedere Milito giocare nel Milan, Balotelli fare il lancia cori nella curva della Lazio e Giovanardi sfilare al Gay Pride, ma a uno come Mou è difficile dire di no. E se l’affare si farà, a Manchester lo rimpiangeranno per parecchi anni. Mourinho a parte, quest’anno sembra che il Liverpool si sia rimesso a fare il Liverpool, che l’Arsenal continui a fare l’Arsenal e che il Tottenham sia a un bivio: continuare a fare buoni ma inutili risultati oppure navigare nell’oro per un po’, cedendo Bale. E’ presto per parlare però, il calcio è stato inventato da un dio ubriaco che si diverte a sbandare: solo i commentatori sportivi italiani avevano già capito tutto dopo i due anticipi di sabato scorso, lanciandosi in analisi e previsioni che verranno smentite domenica prossima (curiosità: ve lo ricordate Krasic, “il nuovo Nedved”? Ora fa il panchinaro in Turchia).
Ma il bello del calcio è anche questo, come direbbe un rubrichista che non sapesse più come chiudere il suo articolo. Io invece chiudo guardando preoccupato alla retorica con cui si sta cercando di trasformare i tifosi da stadio in vecchie signore da teatro dell’opera: in ogni partita, prima dei gesti tecnici in campo, si guarda alle curve, stigmatizzando qualsiasi coro che possa vagamente ricadere nelle categorie che il Pensiero Unico del Tifoso ha deciso essere intollerabili. Di questo passo finirete come a Liverpool, dove tre settimane fa hanno pubblicato il manuale di comportamento che il pubblico di Anfield dovrà seguire, pena l’espulsione dall’impianto: a parte gli insulti razzisti (e ci mancherebbe, anche se con eccessi come il divieto di dire “di colore” a un giocatore di colore), non si potrà più dire a un difensore particolarmente timido che gioca come una femminuccia, né chiedergli di tirare fuori le palle ed essere uomo, né tantomeno accusarlo di essere un mercenario dandogli del “puttano”. Sarà vietato anche dire “gay”, considerato un insulto a sfondo sessuale. E io che pensavo che ormai fosse un complimento.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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