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Nove colonne
Non solo Moreno, Marina va e Renzi si prende todos los berluscones
Non solo Moreno. Marina non è più scesa in campo. E Matteo Renzi, intanto, s’era già preparato alla controffensiva. Il capo dei rottamatori, candidato alla premiership del Pd e dunque del paese, s’è preso Moreno, star degli Amici di Maria De Filippi ma ha già pronto un elenco di testimonial per campagna elettorale più happy days di tutti i days.
Non solo Moreno. Marina non è più scesa in campo. E Matteo Renzi, intanto, s’era già preparato alla controffensiva. Il capo dei rottamatori, candidato alla premiership del Pd e dunque del paese, s’è preso Moreno, star degli Amici di Maria De Filippi ma ha già pronto un elenco di testimonial per campagna elettorale più happy days di tutti i days.
Non solo Moreno. Anche Alfonso Signorini. Il direttore di “Chi”, che pure ha regalato una trousse di coccodrillo verde a Marina Berlusconi, con Renzi vacilla: “Lo sento così giovane, così trendy”. Non fa mancare il proprio sostegno a Renzi il notorio Bisignani. L’uomo che sussurra ai potenti ha accettato a malincuore il passo indietro di Marina, getta il proprio cuore oltre l’ostacolo e così sceglie Renzi: “Matteo è il nuovo Italo Bocchino!”.
Non solo Moreno. Il sindaco di Firenze è irresistibile. Tutti fanno a gara per sostenerlo e Matteo, dopo le Feste dell’Unità sorpassa a destra Daniela Santanché prenotandosi uno stage al Twiga di Forte dei Marmi (avvolto in un boa di struzzo per oscurare i cappelli da cow-boy della Pitonessa) per allestire tra le sabbie i tea party del Giornale.
Non solo Moreno. Renzi sorpassa tutti. E ruba a tutti. A Paolo Mieli strappa il numero di telefono di Giovanni Sabatucci: “Sarà mio consigliori”. A Silvio Berlusconi, poi, fa scucire innanzitutto un assegno per le prime spese dei manifesti 6X3, proprio quelli che il Cav. negò a Denis Verdini nella scorsa campagna elettorale.
Non solo Moreno. Tutta Mediaset. E tutta Mondadori. Il passo indietro di Marina fa respirare di sollievo il Cav. che garantisce a Renzi un patto segreto. In una livida alba di mezza estate, Berlusconi ha imposto ai direttori delle testate Mediaset-Mondadori (tranne Signorini, milite esente) il giuramento di fedeltà alla rottamazione. I giornalisti, scortati dai lancieri di Montebello, comandati per l’occasione da Paolo Del Debbio e da Stefano Folli, già precettori di Marina, hanno pronunciato il loro sì a Matteo.
Non solo Moreno. Renzi si mangia tutti. La Boldrini, per esempio, manco la vede. Matteo è di tutti e se ne va a festeggiare con i partigiani il Boldrini più cruento, quello del “triangolo della morte”. Matteo è di tutti. Festeggia, nel mentre, pure Moranino e Barbablù e strappa, per farne una scatenata groupie, Giovanna Melandri a Walter Veltroni.
Non solo Moreno, dunque. Giovanna lascia la presidenza del MAXXI e si fionda a Malindi dove, con il contributo del Festival delle idee di Repubblica, fonda il circolo “Masai per Renzi”. Viene iscritto d’imperio e d’ufficio Piersilvio e il fratello di Marina, allora, lusingato, si precipita in Kenia con tanto di cavallo a dondolo, tartaruga d’addominali, fazzoletto dell’Anpi al collo e un motto: “Rottamare le primogenite!”.
Non solo Moreno. Marina non s’è più candidata, diciamocela tutta, per i pezzi importanti dell’argenteria di famiglia già col vincente Renzi. Come Emilio Fede, memore dell’esperienza nel Psdi, che ha passato Ferragosto ai tavoli di rubamazzo per la raccolta fondi a favore di Renzi. Anche Lele Mora è con lui: “Ho anche fatto pace con Emilio. E’ il mio cammino di riscatto. Mai più bunga-bunga, mai più. Voglio massaggiare gli alluci a Matteo”.
Non solo Moreno. Anche Cortina ai piedi di Matteo Renzi. Senza più i coniugi Cisnetto a presidio delle Dolomiti, tutta la Perla, oggi, con Francesco Chiamulera e la sua “Montagna di libri”, sta con Renzi. Ci sono i mari e ci sono i monti. Anche i faraglioni di Capri. Nella cantina di “Anema & core”, infatti, non c’è altra canzone “E’ primavera, svegliatevi bambine!”. In piazzetta – e nella funicolare tutta – s’attende febbrile l’arrivo del Fonzie di Firenze. Diego Della Valle ha già in serbo i braccialetti per Renzi. E gli anelli: “Da mettere al naso. La rottamazione”, spiega Della Valle, “esige un tocco etnico. E appena posso riuscirò a mettergli tra i denti anche il Corriere”.


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