Giovani Turchi in visibilio

Addio Renzi, contro Marina scende in campo Pier Silvio

Redazione

Berlusconi contro Berlusconi. Altro che Renzi. Piersilvio scende in campo. Il presidente del gruppo Mediaset, salutato dai Giovani turchi con il vivo entusiasmo che li contraddistingue, lancia la sua candidatura alle primarie del Pd: “Ecco perché s’è preso Luca Telese”, ha subito commentato Renato Brunetta. E io che perdevo tempo a inseguire Andrea Vianello e la sua Rai3!”.

    Berlusconi contro Berlusconi. Altro che Renzi. Piersilvio scende in campo. Il presidente del gruppo Mediaset, salutato dai Giovani turchi con il vivo entusiasmo che li contraddistingue, lancia la sua candidatura alle primarie del Pd: “Ecco perché s’è preso Luca Telese”, ha subito commentato Renato Brunetta. E io che perdevo tempo a inseguire Andrea Vianello e la sua Rai3!”.

    Berlusconi contro Berlusconi. I Turchi, con un colpo di scena, levano di mezzo Renzi ma anche Massimo D’Alema, senza scomodare Ankara, se ne convince. L’ex premier molla il sindaco di Firenze al suo destino e scatena una mobilitazione di ItalianiEuropei.

    Berlusconi contro Berlusconi. E’ la fine di Renzi. D’Alema firma l’editoriale di Men’s Health, non certo quello della rivista della sua fondazione, e così detta la linea: “Con Pier Silviola sinistra torna a vincere. E’ l’unico che può battere Marina e avrà di certo una performance migliore di quella di Romano Prodi”.

    Berlusconi contro Berlusconi. Povero Matteo Renzi. D’Alema, compiaciuto assai della tartaruga del giovane Piersilvio, si diffonde sulla strategia politica: “Cento addominali al giorno, un’attenzione al quadricipite e una corsetta in compagnia del labrador. Così potremo battere anche Dudù, il barboncino della Pascale”.

    Berlusconi contro Berlusconi. Renzi è spacciato. La fondazione ItalianiEuropei, poi, è tutta una festa. Anche Giuliano Amato, direttamente dalla Treccani, non si sottrae. Si propone nel ruolo di precettore di Pier Silvioe pure della Toffanin: “Prenderò il posto che fu di Carlo Rossella, faremo un super Verissimo, sarà tutto un super riformismissimo”.

    Berlusconi contro Berlusconi. Renzi ormai abbaia alla luna. Tutti i più autorevoli giornali salutano con sollievo la decisione di Pier Silviodi guidare il Pd e, immediatamente dopo, condurre la campagna elettorale del centro-sinistra. Comincia il Corriere della Sera che, da par suo, con Paolo Mieli firma il più convinto endorsement: “Ha ragione D’Alema. Solo Pier Silvioci porterà al pareggio di bilancio. Il suo profilo, infatti, è quello di Quintino Sella. Altro che i dadaismi e i flash mob di Gianni Cuperlo”.

    Berlusconi contro Berlusconi. Matteo Renzi abbandonato anche da Oscar Farinetti. Tutti i centri Eataly, infatti, in collaborazione con La Repubblica delle Idee, offrono alla clientela croissant caldi, cappuccini irresistibili, conversazioni con Concita De Gregorio e abbonamenti scontati a Mediaset Premium per potere assistere alle televendite eco-solidali di pannocchie democratico-costituzionali a cura di Carlin Petrini.

    Berlusconi contro Berlusconi. Renzi non ce la potrà mai fare. Anche la Stampa, il quotidiano di Torino, corre in soccorso (manco a dirlo) del già sicuro vincitore delle prossime elezioni e offre a Pier Silviouna formidabile coppia per la conduzione di “Striscia La Notizia”: Massimo Gramellini e Gianni Riotta, non senza dimenticare la Jena Barenghi al posto del canuzzo: “Solo con  lui”, scrive con patriottica commozione Mario Calabresi, il direttore, “riusciremo nella meritoria opera di tenere lontano dalle istituzioni, Dudù, il cane della Pascale”.

    Berlusconi contro Berlusconi. Renzi è finito, e va bene, ma questa storia di Dudù preoccupa non poco chi ha a cuore l’attualità della Costituzione e sono i sempre vigili giornalisti del Fatto a chiedere a gran voce a Padellaro e a Travaglio di schierarsi senza se e senza ma con Piersilvio: “Le intercettazioni in nostro possesso”, si legge nel comunicato del cdr del Fatto, “ci confermano un’intenzione precisa del Caimano, quella di nominare Dudù, in caso di vittoria, ministro!”.