Delitto e castigo d'aborto

Redazione

L’aborto in America è legale in ogni circostanza e in ogni fase della gravidanza, per ogni ragione adducibile, dunque nessuna. Non solo, ma è addirittura elevato dalla giurisprudenza a livello del diritto di parola. Per questo ha qualcosa di storico il verdetto di colpevolezza per omicidio pronunciato contro il dottor Kermit Gosnell, il medico di Philadelphia che nella sua clinica praticava aborti oltre i limiti fissati dalla legge e uccideva i neonati anche dopo il travaglio indotto. Ora il giudice dovrà stabilire se Gosnell sarà condannato alla pena di morte o all’ergastolo. Il filosofo e giurista pro life Robert George ha scritto su First Things una perorazione contro la pena capitale per Gosnell.

    L’aborto in America è legale in ogni circostanza e in ogni fase della gravidanza, per ogni ragione adducibile, dunque nessuna. Non solo, ma è addirittura elevato dalla giurisprudenza a livello del diritto di parola. Per questo ha qualcosa di storico il verdetto di colpevolezza per omicidio pronunciato contro il dottor Kermit Gosnell, il medico di Philadelphia che nella sua clinica praticava aborti oltre i limiti fissati dalla legge e uccideva i neonati anche dopo il travaglio indotto. Ora il giudice dovrà stabilire se Gosnell sarà condannato alla pena di morte o all’ergastolo. Il filosofo e giurista pro life Robert George ha scritto su First Things una perorazione contro la pena capitale per Gosnell. Nel mondo liberal invece le associazioni pro choice hanno salutato la sentenza perché sarebbe a loro avviso la riprova che l’aborto deve essere “safe”. Ma nelle loro celebrazioni compare soltanto la soddisfazione per le donne che non saranno mai più sottoposte alle crudeli cure di Gosnell, mentre dei bambini uccisi da Gosnell dopo il parto non c’è traccia. Ronald Reagan, che introdusse il tema della sofferenza del non nato, bloccò i fondi alla ricerca sui feti abortiti e istituì il National Sanctity of Human Life Day, disse che “il futuro della nazione dipende dalla protezione degli innocenti”. Parole ancora più antiche, scolpite nella Dichiarazione d’indipendenza, pezzo di storia e antropologia moderna: la legge non deve oscurare la vita, deve proteggerla. Condannando il medico di Philadelphia la legge ha fatto questo.

    Resta da vedere come la grande democrazia americana reagirà alla lezione più profonda del caso Gosnell: il danno che provoca alla società, a ciò che siamo, questa cultura dell’aborto. Così come è stata scritta la sentenza Roe vs. Wade, oggi in America non si può obbligare il medico a salvare la vita del feto anche qualora il nuovo nato fosse in grado di sopravvivere. E’ questo il fondale cupo della democrazia americana in cui rovistava il dottor Gosnell. Per la prima volta è emerso in un’aula di tribunale e un medico è stato condannato per aver spento la vita di tre neonati. E’ come nell’Antigone: finché non li vedremo, loro non esisteranno. Ora li abbiamo visti.