Un equivoco, anzi no

Giuliano Ferrara

I giornali e i tg hanno interpretato attualizzandole le riflessioni fatte dal capo dello stato nel suo ultimo intervento pubblico, quello su Gerardo Chiaromonte a vent’anni dalla scomparsa. Napolitano per le larghe intese e contro Grillo, così i titoli. Falso. E vero. Falso perché, come dimostra il testo dell’intervento del presidente, e confermano le riflessioni del suo caro amico Macaluso che pubblichiamo qui, l’invocazione dell’unità nazionale come atto di coraggio è in un contesto storico in cui Napolitano conferma anche il suo dissenso dal modo con cui Berlinguer mise fine all’esperienza; e l’accenno all’antipolitica è storicamente contestuale anch’esso.

Macaluso Chiaromonte, un berlingueriano che seppe dire no alla svolta moralista

    I giornali e i tg hanno interpretato attualizzandole le riflessioni fatte dal capo dello stato nel suo ultimo intervento pubblico, quello su Gerardo Chiaromonte a vent’anni dalla scomparsa. Napolitano per le larghe intese e contro Grillo, così i titoli. Falso. E vero. Falso perché, come dimostra il testo dell’intervento del presidente, e confermano le riflessioni del suo caro amico Macaluso che pubblichiamo qui, l’invocazione dell’unità nazionale come atto di coraggio è in un contesto storico in cui Napolitano conferma anche il suo dissenso dal modo con cui Berlinguer mise fine all’esperienza; e l’accenno all’antipolitica è storicamente contestuale anch’esso, perché parte dalla svolta che Pajetta chiamava di “moralismo storico” (invece che materialismo storico) fondata in Berlinguer sull’affermazione della superiorità antropologica e diversità morale dei comunisti. Ma l’attualizzazione è paradossalmente anche vera. Perché in un atto di fine mandato, e in un contesto di riflessione storica, Napolitano ha confermato una delle radici della linea e cultura di responsabilità nazionale che fu del Pci, in particolare di quello che predicava l’europeizzazione compiuta e l’approdo riformista e socialista del vecchio Pci.

    Macaluso Chiaromonte, un berlingueriano che seppe dire no alla svolta moralista

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.