
That win the best
Le teorie darwiniane su Bale, il codino di Palacio e la saggezza del Trap
I tifosi dell’Arsenal dovrebbero preoccuparsi più di quello a cui non assimiglia la loro squadra che a cercare somiglianze (peraltro verosimili) tra Gareth Bale e gli scimpanzé. L’ala gallese del Tottenham è da qualche giornata bersaglio di cori e lanci di banane in campo da parte dei tifosi avversari, e invece di piangere ai microfoni dei giornalisti ha deciso di ficcare lui un paio di banane nelle porte avversarie. Sempre e rigorosamente di sinistro.
Londra. I tifosi dell’Arsenal dovrebbero preoccuparsi più di quello a cui non assimiglia la loro squadra che a cercare somiglianze (peraltro verosimili) tra Gareth Bale e gli scimpanzé. L’ala gallese del Tottenham è da qualche giornata bersaglio di cori e lanci di banane in campo da parte dei tifosi avversari, e invece di piangere ai microfoni dei giornalisti ha deciso di ficcare lui un paio di banane nelle porte avversarie. Sempre e rigorosamente di sinistro. Dopo due anni in sordina, adesso il mondo ha riscoperto l’esterno bruttino ma efficace degli Spurs, e senza dare il tempo ai suoi tifosi di goderselo ancora un po’, già lo danno partente per qualche squadrone. E se lo squadrone già lo avesse? Il Tottenham terzo a due punti dal Manchester City potrebbe stupire non poco, e la vittoria nel derby di Londra contro le ombre dei Gunners può dare la spinta decisiva verso un grande finale di stagione.
Non per la vittoria del titolo, of course, di fatto già assegnato al Manchester United, talmente in forma che si permette di far segnare tre gol al giapponese Kagawa nel 4-0 contro il Norwich (grazie a un Rooney più decisivo di Grillo nel Parlamento italiano). Questa sera c’è il Real, e Kagawa meriterebbe di giocare. Già, peccato che il suo ruolo sia anche quello di un certo Ryan Giggs, fresco di rinnovo contrattuale con i Red Devils fino al 2014 (avrà quasi 41 anni) e pronto a scendere in campo per la sua partita numero 1.000 tra i professionisti. Democristiano Ferguson: “Ci sarà spazio per entrambi”. Luis Suárez, invece, non è mai stato democristiano. Usando il vecchio stratagemma di insolentire chiunque senza un motivo preciso s’è guadagnato l’odio degli avversari e l’antipatia dei compagni, che nemmeno correvano ad abbracciarlo dopo i gol. Contro il Wigan l’attaccante del Liverpool ha fatto un hat trick e questa volta i suoi non hanno lesinato corse, sorrisi e persino ammucchiate (a proposito: esultare ammucchiandosi sull’autore del gol è anni Novanta come una camicia di jeans).
Ora è per la sua squadra quello che Palacio è per l’Inter, ma senza quella fastidiosa treccina che gli interisti hanno dovuto imparare ad amare. Non è un caso che Tardelli suggerisca alla Juve di fare uno sforzo economico per l’attaccante uruguaiano, scatenando ragionamenti a catena del Liverpool attorno a un Cassano che ormai s’accapiglia anche con i magazzinieri. Non so se l’interessamento italiano sia un buon segno. Come direbbe il sibillino Trappattoni, “l’Italia è inflazionata nel più e nel meno”.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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