Monti chiarisce l'equivoco sulla Merkel

Redazione

Nel giorno successivo alle dichiarazioni rese all’Adnkronos sui presunti desiderata della cancelliera tedesca Angela Merkel rispetto alla futura guida politica dell’Italia, Mario Monti è tornato a parlare ai microfoni di Corriere.it chiarendo l’equivoco: "Né a me né a Bersani serve la benedizione della Merkel. So bene che la Cancelliera Merkel non interfersice nelle elezioni italiane nè in quelle di altri Paesi – ha detto Monti – per questo ho voluto smentire ciò che ha detto Berlusconi, cioè che io avrei fatto un accordo con Bersani con la 'benedizione della Merkel'".

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    Nel giorno successivo alle dichiarazioni rese all’Adnkronos sui presunti desiderata della cancelliera tedesca Angela Merkel rispetto alla futura guida politica dell’Italia, Mario Monti è tornato a parlare ai microfoni di Corriere.it chiarendo l’equivoco: "Né a me né a Bersani serve la benedizione della Merkel. So bene che la Cancelliera Merkel non interfersice nelle elezioni italiane nè in quelle di altri Paesi – ha detto Monti – per questo ho voluto smentire ciò che ha detto Berlusconi, cioè che io avrei fatto un accordo con Bersani con la 'benedizione della Merkel'".  E ha aggiunto: "Non solo è falso che ci sia un accordo con il Pd ma anche che la signora Merkel sia coinvolta. Sono io che proteggo la Merkel dall'arbitrario uso che ne fa Berlusconi. Né Bersani né io avremmo bisogno della benedizione della Merkel. Del resto, Merkel e Berlusconi fanno parte della stessa famiglia che è il Ppe e Merkel come membro del Ppe dovrebbe sperare più in una vittoria del Pdl che del Pd. Ho solo voluto smentire questa affermazione di Berlusconi che non è nè vera nè verosimile".

    Il leader di Scelta Civica ha poi operato alcune riflessioni sulla Germania e sull'influenza che ha avuto negli ultimi anni sull'Italia: "La Germania è stata una delle cause dei nostri progressi nel corso degli anni. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, ha nuociuto in due sensi: quando, Cancelliere Schroeder, Germania e Francia nel 2003 hanno violato sostanzialmente il Patto di stabilità e in un'altra occasione, più vicina ai giorni nostri, quando ha impiegato parecchio tempo ad ammettere che se c'è un problema nello spread di un Paese voleva dire che c'era un problema generale nell'area Euro" .

    Interrogato sul proprio futuro politico e su quello della sua lista in ambito europeo, Monti ha risposto che è ancora presto per decidere dove siederà, letteralmente e politicamente, ed è tornato a considerare prematura la questione della collocazione tra le grandi famiglie politiche europee, più volte sollecitata dal Pd. Poi ha ricordato "l'accoglienza pre-Natale del Ppe, quando sono stato invitato a una riunione a Bruxelles sul 'caso italiano', ricevendo molti consensi sul governo da me presieduto" e ha sottolineato "l'ottimo rapporto consolidato nel tempo con il Ppe e i suoi leader". Monti ha però aggiunto, mutuando i termini dal gergo della business community, che "c'è stata anche una manifestazione d'interesse verso Scelta Civica dall'altro gruppo nel Parlamento Europeo, quello dei Liberali e Democratici di Vehrofstadt, ma – ha sottolineato – non abbiamo ancora preso nessuna decisione". 

    Monti ha fatto anche alcune previsioni sulle sorti elettorali della sual lista: "Credo che avrà un risultato sorprendentemente positivo". E ha anche sottolineando che "non colloca  l'asticella" per quanto riguarda il dato percentuale. "Abbiamo ambizioni grandi – ha aggiunto – per noi questo è un primo test, ma poi nascerà un radicamente sul territorio. Questa è un'iniziativa a lungo respiro, destinata a trasformare la politica italiana e che mira anche a cambiare il rapporto società civile-politica".  Quanto al suo rapporto con gli alleati Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini, Monti ha affermato: "Battiamo insieme varie parti di Italia e non avrei nessun imbarazzo ad essere fotografato con loro".

    Poi, in replica alla battuta fatta dal Cav. nei giorni scorsi che aveva preannunciato una sbornia in caso di esclusione dal Parlamento di Monti, Fini e Casini, il professore ha dichiarato: "Io farò di tutto per mantenergli lo stato di sobrietà. Vorrei contagiare di sobrietà il mio predecessore". Soffermandosi ancora sul leader del Pdl, Monti ha detto: "Considero anche preoccupante una vittoria di Berlusconi, molto preoccupante". Il professore teme soprattutto "quello che rappresenterebbe per la tolleranza degli italiani verso una vita pubblica di basso standard". E ha precisato: "Non giudico i comportamenti privati, ma le sue politiche che non danno né la sostanza né l'immagine di uno stato leggero e liberale ma neanche di uno stato equo e rigoroso, che dia molto peso alla lotta contro la corruzione".  

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