
Grillo porterà alle Camere un po' dei suoi, una risata li seppellirà
I comizi di Grillo sono molto affollati. Sono impressionanti. Bisogna anche tenere conto del fatto che siamo in inverno. Non era dunque vero che gli italiani sono così freddolosi che possono votare solo e soltanto in primavera. Balle e ciance della cosiddetta prassi repubblicana durata, custodita e protetta come un protocollo d’ordinanza, per oltre mezzo secolo. Le elezioni sotto la neve erano e sono possibili. Chissenefrega della legge finanziaria, della temperatura, e di mille altre scuse. Se quei comizi fossero parte di una strategia di piazza competitiva, direi che sono un botto pazzesco. Ma a quanto pare Grillo è l’unico performer che si presenta e batte i marciapiedi.
I comizi di Grillo sono molto affollati. Sono impressionanti. Bisogna anche tenere conto del fatto che siamo in inverno. Non era dunque vero che gli italiani sono così freddolosi che possono votare solo e soltanto in primavera. Balle e ciance della cosiddetta prassi repubblicana durata, custodita e protetta come un protocollo d’ordinanza, per oltre mezzo secolo. Le elezioni sotto la neve erano e sono possibili. Chissenefrega della legge finanziaria, della temperatura, e di mille altre scuse. C’è perfino un sacco di gente disposta a sfidare le intemperie e il freddo becco per assistere alla performance spettacolare di un comico che vuole fare la rivoluzione e mandare tutti all’inferno.
Se quei comizi fossero parte di una strategia di piazza competitiva, direi che sono un botto pazzesco. Ma a quanto pare Grillo è l’unico performer che si presenta e batte i marciapiedi e offre lo spettacolo della politica come rispecchiamento, come mobilitazione della società, come assalto all’inverno, scalata al cielo, battaglia en plein air. Gli impressionisti dicevano che dipingendo tra i vecchi ponti sui torrenti, al cospetto di boschi e montagne, sui prati e sulle rive dei ruscelli, la realtà si condensava e si disfaceva sotto l’occhio prensile dell’arte, e si restituiva per quello che davvero essa era. Grillo è unico in questa campagna elettorale. Gli altri sono elettronici, lui è in carne ed ossa. Altro che rete. Eppoi in fondo non è vero che senza la televisione sei nessuno, è vero il contrario, la televisione se ti insegue ti ingigantisce, ma se sei tu a inseguirla dopo un po’ diventi ripetitivo e ostentatorio, un narciso senza speranza.
A che cosa dobbiamo prepararci? Secondo me a un ridimensionamento, all’atto pratico, delle ambizioni numeriche di Grillo e delle sue liste. Arriverà come al solito terzo o quarto, proclamerà che i suoi risultati sono un boom rivoluzionario, dirà che è pronto a spazzare via tutto e tutti, sbadiglierà, tuonerà, rutterà, farà spettacoli da sbigliettamento, e si preparerà, questo sì, a far camminare come agenti di un grande boicottaggio i suoi grillini. Farà della sceneggiata il motivo dominante della vita delle Camere, manterrà la promessa nichilista di registrare le conversazioni, di cercare e rendere pubblici i documenti riservati, di smantellare ogni tipo di linguaggio comune della classe dirigente. Farà il Pierino super o il Gianburrasca alla ennesima potenza. Per un po’ durerà, poi sarà pian piano abbandonato dalla gente che si troverà a mal partito e fuori dal piatto nelle istituzioni politiche rappresentative, incaricata di negarle e maltrattarle. Finirà tutto con una risata che li seppellirà. Non i partiti, dico i grillini.


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