Così monta lo scandalo da due soldi

Redazione

Grilli: “Non bisogna insinuare dubbi sulla solidità del sistema bancario italiano”. Ieri il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha riferito in Parlamento, davanti alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato, dando conto della situazione del gruppo Monte dei Paschi di Siena. L’istituto è al centro di due inchieste giudiziarie e sotto il faro di Banca d’Italia e del ministero dell’Economia a causa all’acquisizione di Antonveneta nel 2007 e poi dell’utilizzo di alcuni contratti derivati (che sarebbero stati tenuti segreti ad azionisti e vigilanza) per corprire le perdite.

    Grilli: “Non bisogna insinuare dubbi sulla solidità del sistema bancario italiano”. Ieri il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha riferito in Parlamento, davanti alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato, dando conto della situazione del gruppo Monte dei Paschi di Siena. L’istituto è al centro di due inchieste giudiziarie e sotto il faro di Banca d’Italia e del ministero dell’Economia a causa all’acquisizione di Antonveneta nel 2007 e poi dell’utilizzo di alcuni contratti derivati (che sarebbero stati tenuti segreti ad azionisti e vigilanza) per corprire le perdite. Il primo punto dell’intervento di Grilli è consistito in una rassicurazione sulla tenuta e sulla solidità del nostro sistema creditizio, “uno dei punti forza riconosciuti dell'Italia. Le nostre banche hanno mostrato capacità uniche. Non sono necessari salvataggi. Non bisogna insinuare dubbi sulla solidità del sistema, non risponde a realtà. Neppure le vicende Mps modificano il quadro”. “Senza voler minimizzare atti di gestioni improprie e illeciti fatti in passato dal management di Mps – ha detto Grilli – l’intervento dello stato non si configura come atto di salvataggio di una banca in default”, ma “come un rafforzamento di capitale secondo gli standard innalzati in sede Eba”, cioè l’autorità bancaria europea. In seguito alle ispezioni del 2011, la Banca d’Italia “ha avviato una procedura sanzionatoria nei confronti del management del Mps – ha concluso Grilli – e tale procedura ad oggi è in fase conclusiva”. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando ieri sera al Tg5, ha detto: “E’ una vicenda che non getta ombre sul sistema bancario italiano che ha retto alla crisi meglio di altri paesi”.

    “Quello di Siena è un caso isolato”, sostiene Enrico Cucchiani (Intesa Sanpaolo). L’amministratore delegato del secondo gruppo bancario italiano, in un’intervista al Corriere della Sera di ieri, ha detto che “anche la conoscenza ovviamente limitata dei fatti indica che non c’è alcunché di sistemico. E’ un fatto isolato, frutto di valutazioni individuali, diciamo poco avvedute”. Nessun rischio di contagio per il sistema italiano? “Assolutamente no – ha detto Enrico Tommaso Cucchiani – Lo ripeto: è un caso isolato sul quale per varie ragioni si sono costruiti giudizi del tutto infondati”.

    La Borsa di Milano piatta, il titolo Mps però spicca (in positivo). Piazza Affari ieri ha chiuso a meno 0,03 per cento. Ripresi invece gli acquisti in Borsa sulle azioni dell’istituto che hanno chiuso a più 2,29.

    Poi arriva un pm toscano che dice: “La situazione è esplosiva”. “Non posso dirvi nulla”, ha detto ieri il procuratore di Siena Tito Salerno, poco dopo le 18, parlando ai giornalisti. Tuttavia subito dopo ha aggiunto, riferendosi all’inchiesta in corso per l’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps nel 2007: “La situazione è esplosiva e incandescente, stiamo parlano del terzo gruppo bancario italiano”.

    “Monte dei Paschi rappresenta un caso isolato”, conferma il super banchiere centrale. Quanto sta accadendo a Siena “non è un problema globale”, secondo il governatore della Banca centrale del Canada, Mark Carney, già nominato come prossima guida della Bank of England. Carney è intervenuto due sere fa, a Bloomberg, anche nella veste di presidente del Financial Stability Board, ovvero l’organismo internazionale che riunisce banchieri centrali, regolatori e ministri delle Finanze del G20.

    Sui giornali italiani i cronisti giudiziari prendono il posto di quelli finanziari. Ieri il Corriere della Sera apriva in prima pagina sull’“accusa di truffa” per l’ex presidente Mps, Mussari, e l’ex capo dell’area finanza, Baldassarri, notizia arrivata dalla procura di Siena. A firmare il pezzo Fiorenza Sarzanini. Sul Sole 24 Ore: lo “scoop” di prima pagina sulle “bugie” a Bankitalia lo ha firmato Marco Ludovico, esperto di sicurezza, intelligence e immigrazione. Repubblica alludeva a una “girandola di bonifici da 17 miliardi”. D’altronde la cifra coincide con quella spesa da Mps per acquisire Antonveneta e i suoi debiti nel 2009: e come pagare se non con dei bonifici?

    La stampa internazionale è più rilassata. Ieri il Wall Street Journal si occupava del caso senese a pagina 26, dopo che lunedì non aveva scritto una riga, con un editoriale di Francesco Guerrera incentrato, però, sul rischio che corrono tutte banche europee, quello di “festeggiare troppo presto”. Il Financial Times di Londra ieri non aveva articoli sul tema, mentre l’International Herald Tribune vi dedicava l’apertura della sezione “Business”, concentrandosi però – più che sull’impatto finanziario della vicenda – sulle possibili responsabilità di Mario Draghi (in passato governatore della Banca d’Italia) e soprattutto sull’impatto politico di tutto l’affaire.

    E Baldassarri non è nemmeno Baldassari. Negli scorsi giorni, anche per dimostrare ai lettori che tutti i partiti sono immischiati allo stesso modo negli episodi di mala gestio di Mps, era stato scritto Gianluca Baldassarri, capo dell’area finanzaria di Mps, sarebbe stato parente di Mario Baldassarri, economista di An e poi sottosegretario del governo Berlusconi. Ieri, in una lettera a Repubblica, la smentita dello stesso Baldassarri.