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Mele marce
Temo che avrò un attacco epilettico la prossima volta che leggerò su un giornale italiano la parola “favola” legata a una squadra minore che si fa strada nella FA Cup. Il problema non è linguistico ma ontologico: sarebbe una favola se ci fossero le carrozze che si trasformano in zucche, le streghe e le belle addormentate, cose che non ho mai visto su un campo da calcio inglese. In Inghilterra è normale che le squadre piccole si battano sul serio, che vendano la pelle a carissimo prezzo e arrivino a punire le grandi con una certa regolarità.
Londra. Temo che avrò un attacco epilettico la prossima volta che leggerò su un giornale italiano la parola “favola” legata a una squadra minore che si fa strada nella FA Cup. Il problema non è linguistico ma ontologico: sarebbe una favola se ci fossero le carrozze che si trasformano in zucche, le streghe e le belle addormentate, cose che non ho mai visto su un campo da calcio inglese. In Inghilterra è normale che le squadre piccole si battano sul serio, che vendano la pelle a carissimo prezzo e arrivino a punire le grandi con una certa regolarità. Non c’è niente di favoloso se il Brentford dal basso della sua terza divisione se la gioca con il Chelsea dell’incravattato Benítez, rassegnatevi. I ragazzi del talentuoso Marcello Trotta sperano di poter in qualche modo replicare il viaggio premio di tre anni fa per la promozione in seconda divisione: la destinazione allora era Las Vegas. Tutto compreso, diciamo.
I Blues dovranno fare molta attenzione nel replay, e in questo periodo per un motivo o per l’altro non gliene va bene una. Certo, scalciare un raccattapalle a terra non è un’idea geniale per raddrizzare le cose, ma devo dire che in quel caso sto dalla parte di Hazard e contro tutto il buonismo profuso per quel ragazzino viziato che sapeva benissimo cosa stava facendo. In Italia tre giornate di squalifica non si danno nemmeno per l’aggressione a un arbitro, là dove è ormai chiaro che la serie A è la nuova serie B, ma molto più noiosa. Preoccupa che l’unica fonte di divertimento, cioè la Roma di Zeman, presto verrà normalizzata con l’esonero dell’allenatore boemo. Come se il problema fosse lui. Così i Giallorossi passeranno da spettacolari 3-3 a grigi 0-0, e dalle rocambolesche sconfitte per 3-4 a miseri 0-1. Qualcosa che mi turba però c’è, e lo ha fatto emergere Marotta sabato accusando con un giro di parole l’arbitro di Juve-Genoa di essere tifoso del Napoli. Venga in Inghilterra, così quando un arbitro di Londra farà un torto alla sua squadra potrà prendersela una volta con l’Arsenal, una con il Chelsea, un’altra con il Tottenham e così via. Volevo dire la mia sulle proteste di Antonio Conte a fine partita, e sulla squalifica abbattutasi sulla Juve, ma dopo aver letto che Moggi consiglia alla sua ex squadra di non protestare e di pensare a tutti i favori che ha ricevuto, non me la sono sentita. Pare che la Premier presto si libererà di un peso: Balotelli dovrebbe andare al Milan. Qualche giorno fa Berlusconi lo aveva definito “mela marcia”. Ora pare abbia cambiato idea: “Super Mario ha fatto anche tante cose buone”.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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