Ferguson è come la Figc, adesso in Italia lo spirito del '94 tifa Inter

Jack O'Malley

La dura realtà è che quest’anno i tifosi del Manchester United nemmeno si accorgono degli infortuni di Wayne Rooney, che può quindi approfittarne e “segnare il gol più importante” – come si direbbe in una gara di frasi fatte tra calciatori – mettendo incinta la moglie e aspettando un altro figlio. Auguri a Wayne dunque, ma soprattutto buona fortuna per il ritorno in squadra: al ritmo di gol e giocate clamorose che sta tenendo Robin Van Persie (l’azione del Manchester e il primo gol dell’olandese contro il Liverpool domenica sono da far vedere e imparare a memoria nelle scuole calcio, altro che i veli chiamati da Conte a centrocampo), Rooney può tranquillamente piazzare un altro paio di figli e farsi crescere i capelli a metà schiena prima di rientrare.

    Londra. La dura realtà è che quest’anno i tifosi del Manchester United nemmeno si accorgono degli infortuni di Wayne Rooney, che può quindi approfittarne e “segnare il gol più importante” – come si direbbe in una gara di frasi fatte tra calciatori – mettendo incinta la moglie e aspettando un altro figlio. Auguri a Wayne dunque, ma soprattutto buona fortuna per il ritorno in squadra: al ritmo di gol e giocate clamorose che sta tenendo Robin Van Persie (l’azione del Manchester e il primo gol dell’olandese contro il Liverpool domenica sono da far vedere e imparare a memoria nelle scuole calcio, altro che i veli chiamati da Conte a centrocampo), Rooney può tranquillamente piazzare un altro paio di figli e farsi crescere i capelli a metà schiena prima di rientrare. Ma con Ferguson nessuno può dirsi perduto: con il gol di Vidic di ieri, il rientro di Scholes e l’immortalità di Giggs, più brava del tecnico scozzese a tenere in vita i morti è rimasta soltanto la Figc.

    Il Chelsea intanto ha deciso di far sua la dichiarazione del portiere del Torino, Gillet, che commentando la vittoria contro il Siena ha detto più o meno “ogni tanto un po’ di culo ci vuole”: i due autogol dello Stoke nella sfida contro i Blues sono incornate d’autore, roba che se il Milan avesse un attaccante così forte di testa eviterebbe forse di crossare inutilmente per Bojan. Un commento a parte merita Lampard, che ha scagliato il rigore del 3-0 con violenza, calciando tutta la sua rabbia per essere – lui simbolo del Chelsea – sul mercato (op. cit. “Il manuale pigro del giornalista sportivo”). E, aggiungerei, la frustrazione per interessare praticamente solo a squadre italiane. Intanto il City si conferma squadra forte, battendo l’Arsenal in versione sagome cartonate all’Emirates e Balotelli deve ringraziare il fatto di essere italiano e padre per sbaglio se i giornali si ricordano ancora come si scrive il suo nome. Altra storia per Cristiano Ronaldo, che come ha detto anche Ibrahimovic è ormai spettatore fisso della consegna del Pallone d’oro, una sorta di Gérard Depardieu molto più magro e ingellato. CR7 torna a Manchester da avversario in Champions dopo aver finito le lagne e confermato di volere restare a Madrid. Tanti lo avrebbero rivoluto con la maglia dei Red Devils, ma vedrete che cambieranno idea quando le meringhe saranno surclassate dall’undici di Sir Alex.
    In Italia intanto noto con piacere il ritorno allo spirito del ’94: l’interista Benassi, nato in quell’anno, fa ben sperare per il futuro. Futuro che non preoccupa la Lazio, soprattutto se gli arbitri continueranno a bere prima di dirigere le partite dei biancocelesti.