A che servono i Marò

Redazione

Non deve essere stato un Natale felice quello appena trascorso, per i tre marinai italiani sequestrati dai pirati al largo delle coste nigeriane. Sappiamo che la Farnesina sta facendo del suo meglio per liberare subito i nostri connazionali. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha assicurato che “l’impegno delle istituzioni è massimo e incessante” e ha invocato il consueto “riserbo”. Con ogni probabilità la situazione verrà sbloccata mediante il pagamento di un riscatto, che agli occhi della moltitudine (compresi i famigliari dei rapiti, per ovvie ragioni) è sempre preferibile al rischio connesso a un’operazione militare. Bene.

    Non deve essere stato un Natale felice quello appena trascorso, per i tre marinai italiani sequestrati dai pirati al largo delle coste nigeriane. Sappiamo che la Farnesina sta facendo del suo meglio per liberare subito i nostri connazionali. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha assicurato che “l’impegno delle istituzioni è massimo e incessante” e ha invocato il consueto “riserbo”. Con ogni probabilità la situazione verrà sbloccata mediante il pagamento di un riscatto, che agli occhi della moltitudine (compresi i famigliari dei rapiti, per ovvie ragioni) è sempre preferibile al rischio connesso a un’operazione militare. Bene.

    La circostanza, tuttavia, induce a qualche considerazione sulla necessità di dotare le navi commerciali italiane d’un dispositivo di deterrenza contro la pirateria. La mancanza di guardie private a bordo della “Asso 21”, l’imbarcazione vittima dei briganti del mare nigeriano, ha già acceso gli animi più polemici. Ma forse si dovrebbe aggiungere questo: uno Stato sovrano ha il diritto di stabilire accordi internazionali per proteggere la sua marina mercantile a suon di cannonate (metafora, ma nemmeno troppo); e ha poi il dovere di non esporsi a rovinosi infortunii come quelli capitati ai nostri Marò in India, finiti sotto processo per una sparatoria contro i pescatori-pirati del Kerala. Nella Roma tardorepubblicana, Pompeo Magno allestì la più formidabile flotta dell’epoca per sterminare la pirateria del Mediterraneo. Giulio Cesare, sequestrato dai pirati, lamentò che avessero chiesto un riscatto troppo basso per il suo rango di patrizio, ma una volta libero li fece crocifiggere tutti. Qui ci accontenteremmo di molto meno.